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 2020  settembre 14 Lunedì calendario

I debiti pesano più del Covid sulla Serie A

Se stiamo ai fatti, le 17 squadre che erano in A la scorsa stagione hanno per ora cambiato appena 21 nuovi titolari. Solo 9 vengono dalla vecchia serie A, un movimento immobile, gli altri 12 arrivano da società straniere. L’Inter ha fatto il doppio dei movimenti della Juve, con Nainggolan, Joao Mario, Dalbert, Perisic, giocatori che probabilmente non voleva e non vorrà. L’unico acquisto cercato è lo splendido Hakimi arrivato dal Dortmund. La Juve ha preso Arthur e perso Pjanic, la novità reale è Kulusevski, capace da solo di riportare nella vecchia squadra un 50 per cento dell’energia perduta. Devono arrivare Vidal, Kantè, Suarez e chissà chi altro, ma sabato comincerà il campionato e questi giocatori non ci saranno. È una riflessione a parte che non si dia la cittadinanza a migliaia di giovani nati in Italia e la si debba dare in dieci giorni a un centravanti solo perché è un centravanti. Resta il fatto che Suarez aumenterebbe molto l’importanza della Juve cancellando in modo altrettanto significativo quella della cittadinanza italiana. Devo anche ricordare che l’Inter con Recoba fece molto peggio. In sostanza le nuove differenze sono ancora instabili. Non sta pesando tanto il Covid quanto i quasi 4 miliardi di debiti che gravano sul calcio. Questo ha riportato i prezzi di mercato a una decina di anni fa. Era indispensabile farlo comunque. La prova viene dalla serietà del ricchissimo presidente della Roma, appena arrivato ma subito rigido. La Roma aveva il terzo monte ingaggi della serie A, soprattutto questo le portava uno sbilancio medio di 100 milioni nella gestione stagionale. Ora ridimensionerà del 30 per cento. Se davvero arriveranno Vidal e Kantè, l’Inter sarà superiore alla Juventus. Ma nella squadra saranno personaggi di passaggio giocatori come Gagliardini, fondamentale e sempre presente nella seconda parte di stagione, Sensi, Nainggolan, Vecino, Eriksen. È evidente che deve vendere molto, anzi prestare, ma rimettendoci quanto? Se capiamo la difficoltà del momento, capiamo anche perché sia quasi impossibile giudicare adesso. La squadra più completa è il Milan, con qualcosa da fare in difesa. La Juve sta tentando di uscire dalla dittatura di Ronaldo, avrà una linea di gioco molto diversa. Basterà con squadre come Inter, Atalanta, Lazio, Milan? Dovrà dare di più Dybala, ormai al meglio del suo tempo, dovrà imparare dall’egoismo di Ronaldo e pesare di più sul gioco. Pirlo non è Guardiola, non ha il suo fanatismo dello studio e del lavoro. Giocava meglio a calcio, questo sì, ma se gli allenatori contano quanto possono portare in più Gasperini e Conte? Mi sembra un anno diverso, senza più la trascendenza della Juve. Non so quanto questo aiuterà a giocare meglio. Sta tornando per tutti più importante il campionato essendo chiara in Champions la differenza con 5-6 squadre straniere. Ma per ricominciare mancano ancora troppi giocatori. Oggi chiunque può darsi ragione. Ci sono ancora piccoli diamanti grezzi in giro che possono però cambiare i giudizi. Uno è Chiesa, un giocatore per amatori, non per tutti. A Sarri non piaceva perché, diceva, corre troppo a testa bassa. Paratici ne è un grande estimatore. Chiesa si accende e si spenge, ma alla fine della partita ha fatto le tre-quattro cose più importanti della squadra. Sempre. Forse ha più istinto che intelligenza calcistica, ma è una differenza reale. Un altro predestinato è Locatelli. Nella Juve andrebbe al posto di Rabiot, comunque un gran giocatore. Locatelli è una mezzala che sa far tutto, di gioco e di corsa. Manca a tutte le grandi squadre.