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 2020  settembre 12 Sabato calendario

Le Shetland vogliono staccarsi dalla Scozia

C’è un nuovo vento secessionista che soffia in Scozia: ma non è quello che vorrebbe portare Edimburgo via dal dominio di Londra. Al contrario, questa volta sono le isole Shetland che puntano a separarsi dalla Scozia: il remoto arcipelago, famoso per i maglioni di lana grezza, ha votato infatti per ottenere «l’auto-determinazione politica e finanziaria». È uno sviluppo che andrà di traverso a Nicola Sturgeon, la premier scozzese che ha promesso di liberare il suo popolo dal giogo inglese: ma, si potrebbe dire, chi di secessione ferisce di secessione perisce. Perché, come hanno scritto i giornali, adesso è arrivata anche l’ora della «Shexit». D’altra parte, le Shetland non sono veramente scozzesi: fino al 1472 facevano parte della Norvegia e ancora oggi i suoi 20 mila abitanti sono orgogliosi delle loro tradizioni vichinghe. Quelle isole sono anche geograficamente più vicine alla Scandinavia che non a Edimburgo e per secoli i vichinghi le hanno usate come base di partenza per le loro scorrerie. Ma non ci sono soltanto pecore e maglioni, nelle Shetland: nelle loro acque si trovano ricchi giacimenti di petrolio e gas naturale, oltre che importanti riserve ittiche. È su queste risorse che gli indigeni puntano per garantirsi un florido futuro, liberi dal dominio scozzese: loro infatti si lamentano che le ricchezze locali vengano succhiate via dal governo di Edimburgo, condannandoli a un destino di povertà (sono sempre più numerosi, infatti, i giovani che lasciano le isole). Per ora le Shetland non puntano all’indipendenza totale: vorrebbero semmai diventare un territorio britannico d’oltremare auto-governato, sul modello delle Isole del Canale. E un altro esempio a cui guardano è quello dei loro vicini delle Isole Faroe, che formalmente fanno parte della Danimarca ma hanno un governo e un Parlamento autonomi. Soprattutto, alle Shetland non vedono di buon occhio l’indipendenza della Scozia, che si avvicina a grandi passi. L’anno prossimo si prevede che alle elezioni locali il partito nazionalista di Nicola Sturgeon otterrà una maggioranza schiacciante al Parlamento di Edimburgo e se ne servirà per esigere da Londra un nuovo referendum sull’indipendenza: ma se la Scozia molla gli ormeggi dalla Gran Bretagna, allora le Shetland sono pronte a fare lo stesso dalla Scozia.