la Repubblica, 12 settembre 2020
Alitalia dice addio a Malpensa
Il volo AZ01023, del prossimo 30 settembre, è forse destinato a entrare nella storia. Sancirà la fine dei collegamenti di Alitalia da Milano Malpensa a Roma Fiumicino. Game over, addio ai viaggi tra lo scalo intercontinentale lombardo e la Capitale. Non è la prima volta che la compagnia aerea batte in ritirata da Malpensa, che pure fu trasformato in un hub di rango internazionale nel 1998 proprio per rilanciarla. Anche a gennaio 2017, il Malpensa-Fiumicino fu cancellato e tornò operativo soltanto sedici mesi dopo, ad aprile 2018 con quattro collegamenti giornalieri (primo imbarco da Milano alle 6,45 e ultimo dalla Capitale alle 21,40). Oggi però il quadro è più buio e incerto perché Alitalia – a causa del Covid-19 – ha già fermato i voli verso Tokyo e New York. Bloccare anche i due giornalieri per Fiumicino significa abbandonare del tutto Malpensa dopo circa 70 anni.
Il punto, d’altra parte, è esattamente questo. Prima del coronavirus, i passeggeri in arrivo da Tokyo e New York a Malpensa proseguivano verso Roma sempre a bordo di vettori Alitalia, con grandi vantaggi nelle tariffe e nel trasferimento del bagaglio. Da quando il Tokyo e il New York non ci sono più, i Malpensa- Roma e gli stessi Roma-Malpensa viaggiavano quasi vuoti, complice la paura del contagio. Alla fine il nastro della storia si riavvolge con i collegamenti tra Milano e Roma – 7 voli giornalieri – gestiti tutti da Linate. Dal 16 settembre, a proposito di Covid-19, due voli da Fiumicino a Linate trasporteranno solo passeggeri negativi. Dovranno superare il test antigenico rapido prima di imbarcarsi o presentare la certificazione di un tampone (molecolare oppure antigenico) fatto nelle 72 ore precedenti. La sperimentazione è al via.
Il disimpegno di Alitalia da Malpensa intanto non va giù alla Giunta regionale lombarda. Ecco Claudia Maria Terzi, assessore ai Trasporti: «Accolgo con rammarico la notizia. La cosiddetta compagnia di bandiera sceglie di annullare i collegamenti tra la Capitale e il principale aeroporto della Lombardia e del Nord Italia. Una mossa pessima che mal si concilia con gli ingenti aiuti di Stato, pagati anche dalle tasse dei lombardi, che la compagnia incassa da anni. Auspico un ripensamento».
Favorevole alla mossa di Alitalia è invece Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio sulle liberalizzazioni dei trasporti. «Collegare tre scali lombardi con Roma Fiumicino (Malpensa, Linate e Orio al Serio) forti dei soldi degli italiani sarebbe stato troppo. La scelta di cancellare Malpensa è l’unica cosa ragionevole fatta da Alitalia in questi ultimi anni». Secondo Balotta, il Malpensa-Fiumicono rappresentava ormai un autogol perché forniva clienti alle compagnie straniere e ai vettori low cost che ancora presidiano lo scalo varesino.
Da Vicenza infine il ministro Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico) dice che è ormai concluso il percorso che darà vita alla nuova Alitalia. Pronta la costituzione della futura società: «E il nuovo ad, quando nominato, scriverà il Piano industriale». Ma senza più Malpensa.