La Stampa, 12 settembre 2020
Intervista a Francesca Fialdini
Di buoni proponimenti Francesca Fialdini ne ha fatti tanti, consegnati a una realizzazione certa, in un futuro prossimo ma non proprio imminente. La tv ha la bocca larga e fagocita le prede, Fialdini è di carattere forte e positivo però non riesce a contemplare i «no». Tre programmi in contemporanea le fanno ammettere che, forse, la sua vita privata andrebbe coccolata di più. Ma lei ama il suo lavoro e già questo aiuta a non avere rimpianti quando il momento per la ginnastica arriva dalle 2 alle 3 del mattino, orari simili per la visione dell’ultima puntata di una serie appassionante. Vivere da sola le toglie l’imbarazzo di doversi arrabattare con l’ordinarietà.
Fialdini da domenica su Rai1 torna Da Noi... a Ruota Libera racconti di persone che hanno seguito fino in fondo la loro natura. Dopo il successo del 2019 ci saranno novità?
«Qualche innovazione perché andiamo incontro a un autunno caldo dal punto di vista economico. Crisi, divisioni sociali, mi piacerebbe introdurre una chiave più comunitaria. Analizzare storie di cronaca in tutta la loro drammaticità, mostrare che dietro chi si salva spesso c’è una comunità che si stringe attorno. Riconoscersi negli altri perché il destino del vicino è anche il nostro».
Questo potrebbe essere un insegnamento che ci ha lasciato il Covid?
«Sarebbe bello che almeno ci avesse fatto scoprire che siamo tutti una stessa cosa. Ma temo ci saranno nuove difficoltà. Ho sentito insegnanti preoccupati di tornare a scuola perché si ritengono a rischio. Siamo tutti a rischio e salvare se stessi senza pensare agli altri è inutile. L’insegnante ha un compito importantissimo, portare i ragazzi nel futuro con basi solide. Se poi tutti prendessero le giuste precauzioni i pericoli sarebbero ridotti. Siamo fragili come collettività ma ci lamentiamo della politica».
In trasmissione racconterete tutto questo?
«Ci proviamo grazie alle storie vere che si mischiano allo show, volti noti e meno noti».
Cosa cerca negli ospiti in studio che, diciamolo, da Torino è tornato a Roma e in diretta?
«Cerco lo strabismo intellettuale, persone che non siano sempre consequenziali, gente che esce dal binario e mi porta in un luogo che non è mio. Mi piacerebbe avere Drusilla Foer, personaggio creato da Gianluca Gori, fotografo, pittore, cantante, attore. Pure se inventata mi incuriosisce. Che ci parli del successo, di uomini, donne, del linguaggio di genere, di quello che non saremo mai. Persone che lasciano messaggi contraddittori senza essere incoerenti».
Tra i suoi ospiti avrà Giovanna Botteri?
«Si, è diventata lei stessa una notizia. Capire chi è questa donna che abbiamo visto tra i soldati in sommossa, come vive i canoni estetici che la tv impone, se si può avere paura del giudizio altrui, se la propria professionalità viene mai messa in discussione».
La bellezza pesa?
«Per quanto mi riguarda no. Non ho connotati estetici esagerati, sono tranquillizzante. Da giornalista ho tenuto di più al senso di quel che facevo, non mi è mai piaciuto mettermi in mostra, a volte mi sono anche penalizzata».
Lei è molto religiosa vero?
«Sono una donna di fede. Non per questo mi salvo dalle crisi ma la prospettiva aiuta. Cerco una visione positiva e un orizzonte possibile, vorrei tirare fuori la parte migliore di me. Che a volte arriva dal dolore».
A ottobre riprenderà su Rai3 Fame d’amore sui disturbi dell’alimentazione.
«Si parla di anoressia, bulimia e quest’anno anche di obesità. I comportamenti scorretti del cibo e le cause scatenanti. Entriamo nelle cliniche specializzate e viviamo coi pazienti, realizzando veri e propri reportage».
Parlando di donne chiude il cerchio su Radio2
«Radio2, una radio web da vedere su Raiplay. Lo faccio con entusiasmo e uso un linguaggio intimo per raccontare storie di donne che nell’ordinario hanno trovato la straordinarietà con ironia e leggerezza. Si chiama Mille donne e un uomo. L’uomo in questione è Franz Coriasco, critico musicale, autore tv, amico».
Come si definirebbe?
«Un gatto di natura, osservo e sto nel mio. Sono Apuana, da 20 anni vivo a Roma però mi sento ancora una turista. Non metto radici, mi lego ai progetti. Per il 2021 mi sono prefissa l’obiettivo di avere una vita privata pur continuando a vivere nel disordine casalingo per sfogare le pressioni quotidiane».