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 2020  settembre 11 Venerdì calendario

A Milano la prima settimana della moda post Covid

Nella prima fashion week al mondo post lockdown, la Camera della moda trasforma in progetti concreti i tre pilastri che dal 2016 animano le attività dell’associazione guidata da Carlo Capasa, da poco rieletto per un terzo mandato. Parliamo di digitalizzazione, sostegno ai giovani e sostenibilità. Lo fa con una convinzione e concretezza mai così forte e inequivocabile: non era affatto scontato che accadesse, perché la pandemia ha cambiato, a volte rivoluzionato, il modo di vivere delle persone e quello di fare business delle aziende. Il fatto stesso che Londra, New York e Parigi restino nella comfort zone del digitale, mentre Milano ospiti la prima settimana della moda phygital, un format a metà tra fisico e digitale, conferma la forza della strategia di Carlo Capasa e dell’intero sistema allargato della moda italiana. che potremmo definire resiliente, con tutte le difficoltà e incertezze del caso, persino al Covid.
Le previsioni per il 2020 sono in linea con quelle di Smi e Confindustria Moda (si veda Il Sole 24 Ore del 27 agosto): il fatturato calerà di una percentuale compresa tra il 27 e il 31% rispetto al 2019 e per il sistema moda allargato la forchetta è tra il 27 e il 29%. Dati che preoccupano, ovviamente, ma non fermano gli investimenti e i progetti della Camera della moda e dell’intero settore, come dimostra il programma della fashion week che si terrà dal 22 al 28 settembre per la presentazione di collezioni donna (ma anche uomo) della primavera-estate 2021 e che avrà il sostegno, come sempre, del Comune di Milano. «La nostra città è la prima a ospitare, con coraggio e orgoglio, una settimana della moda che, speriamo tutti, ci traghetterà fuori dall’emergenza e verso una nuova normalità – ha detto Cristina Tajani, assessore alla Moda di Milano –. Lo faremo ovviamente nel rispetto di ogni protocollo di sicurezza, delle leggi nazionali e delle ordinanze regionali».
Il signficato di phygital sta nei numeri: le sfilate saranno 64 (39 donna, 4 uomo e 19 co-ed), le presentazioni 61, 37 in forma fisica e 24 digitali. «Ci saranno inoltre 12 presentazioni su appuntamento e 22 eventi, per un totale di 159 appuntamenti in calendario – ha sottolineato Carlo Capasa –. Un risultato che mostra la forza della moda italiana nel suo complesso e la sua capacità di fare sistema nel più difficile del momenti. Non penso solo agli aiuti concreti dati a ospedali e protezione civile o alla produzione di mascherine e camici nei mesi dell’emergenza sanitaria. Mi riferisco anche allo “spirito di filiera” che abbiamo visto, con i nomi più famosi e le aziende più grandi consapevoli della necessità di aiutare gli anelli più fragili del sistema». Altro segnale importante è la sfilata Valentino, che per una tornata lascia Parigi, e le numerose iniziative di sostegno ai giovani stilisti, a loro volta identificati fin dall’inizio dell’emergenza Covid come una delle componenti più vulnerabili del sistema moda. A maggior ragione da tutelare, perché sono il vivaio che contribuirà a mantenere il primato mondiale dell’Italia nella moda.
Tornando ai tre pilastri, l’enfasi sulla digitalizzazione sta anche nella piattaforma creata ad hoc per la digital fashion week di luglio (in quel caso le uniche sfilate fisiche furono quelle di Dolce&Gabbana e di Etro). «Continuerà a essere a disposizione di tutti, in primis degli show-room di Milano – ha ricordato Capasa –. Un altro settore in cui siamo leader: complessivamente, ospitano 3mila collezioni e grazie alla piattaforma avranno una platea globale. Perché è chiaro che avremo di nuovo buyer e giornalisti stranieri, ma provenienti quasi esclusivamente dall’Europa».
Il programma per i giovani è ricchissimo (si veda la scheda in pagina) e la Permanente ospiterà il Fashion Hub, dove i buyer potranno vedere e acquistare le collezioni di sette stilisti emergenti, e Milano Moda Graduate, evento dedicato alla scuole di settore. Last but not least, la sostenibilità: in attesa dei Green Carpet Fashion Awards, che si terranno il 10 ottobre in modalità digitale, sono state riutilizzate strutture di allestimento precedenti per la progettazione del Fashion Hub, dove la moquette è in materiale al 100% riciclato.