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 2020  settembre 11 Venerdì calendario

Piano tamponi: 200mila al giorno

Duecentomila tamponi al giorno, il doppio di oggi, e l’uso massiccio dei test rapidi in aeroporti, scuole, strutture sanitarie oltre che per i servizi pubblici e le forze dell’ordine. Ma anche l’acquisto di super-macchine di «pooling» in grado di processare questa montagna di esami a una velocità sette volte maggiore di oggi. Questi i tre assi portanti della «campagna d’autunno» del Governo contro il Covid che il Sole 24 ore può anticipare : il piano è pronto ed è sul tavolo del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che lo sta limando in questi giorni prima di inviarlo al Comitato tecnico scientifico per la sua validazione. Questo «piano di prevenzione e contenimento del Covid 19» punta sull’aumento esponenziale della nostra potenza di fuoco nel testare casi sospetti, tracciare i contatti e fare screening ora che ce ne sarà bisogno tra la riapertura delle scuole e l’arrivo dell’influenza stagionale che l’anno scorso ha colpito quasi 8 milioni di italiani e che spesso ha sintomi simili al Covid. Appena il piano sarà validato si partirà con le richieste di offerta pubblica per l’acquisto dei macchinari e dei nuovi test.
Se all’inizio dell’emergenza – ricorda il piano – si facevano in media 46mila tamponi al giorno nell’ultima settimana si è arrivati anche a superare i 100mila test (ieri 94mila). Ora l’obiettivo del piano è arrivare a 200mila tamponi, una cifra che si punta a raggiungere a novembre. Finora sono stati distribuiti alle Regioni dalla struttura commissariale guidata da Arcuri 13 milioni di tamponi e 9 milioni di kit e reagenti e 44 macchinari. Numeri, questi, che hanno consentito all’Italia di arrivare in questi giorni a superare anche la soglia dei 100mila tamponi diventano uno dei Paesi che fa più test. Ma adesso si punta ad alzare l’asticella come aveva anticipato nei giorni scorsi lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza: «In queste settimane abbiamo fatto uno sforzo enorme. Ormai l’Italia riesce a fare più di 100mila tamponi al giorno e aumenteremo ancora in modo molto significativo nelle prossime settimane soprattutto di fronte ai rischi che ci stiamo assumendo aprendo altre attività a partire dalla scuola. E io penso – ha detto Speranza – che in questa fase di convivenza, nei mesi dell’autunno e dell’inverno avremo bisogno di testare il più possibile»
Del resto l’Italia con questo piano d’autunno sui tamponi non procede da sola visto che a esempio Francia e Inghilterra da diversi giorni hanno imboccato la strada dei test a tappeto. Oltralpe se ne fanno ormai un milione a settimana contro i 620mila italiani registrati negli ultimi 7 giorni dal Bollettino del ministero della Salute. Anche In Inghilterra si arriva ormai a picchi di 150mila-175mila tamponi al giorno, ma Londra assicura che ne farà di più. Il premier Boris Johnson ne ha annunciati addirittura 500mila al giorno dal prossimo ottobre.
Per aiutare a processare così tanti tamponi anche in Italia il piano del commissario Arcuri prevede di ricorrere a macchinari di pooling – sfruttati a esempio già dal Veneto la Regione da sempre apripista su questo fronte – che ottimizzano l’analisi dei tamponi e che consente di «incrementare in media di 7,5 volte» i test esaminati perché ne raccoglie diversi in un’unica provetta. La macchina invece di elaborare i risultati di tante analisi potrà così analizzare un unico campione.
Ma l’altra gamba di questo piano punta sull’uso massiccio di test rapidi antigenici che danno la risposta in 20-30 minuti ma che sono meno attendibili dei tamponi tradizionali, gli unici che possono fornire una diagnosi sicura di Covid ma con l’esito che arriva in 24-48 ore. L’obiettivo è sfruttare i test rapidi per screening di massa. Finora la struttura commissariale ne ha acquistati 255mila utilizzati soprattutto per porti ed aeroporti. Ma l’intenzione ora è quella di usarli ancora di più su larga scala per screening focalizzati sulle categorie più a rischio: operatori sanitari e personale delle Rsa, lavoratori dei servizi pubblici essenziali (dalle forze dell’ordine al personale dei trasporti) fino agli arrivi internazionali degli aeroporti e ovviamente nelle scuole. L’idea è di farli a campione tra docenti e studenti
Quello dei test rapidi è una frontiera in continua evoluzione che potrebbero vedere una new-entry importante nelle prossime settimane. E cioè i cosiddetti test salivari per i quali si sta aspettando la validazione che potrebbe arrivare entro fine mese da parte del laboratorio nazionale di riferimento dell’Istituto Spallanzani che ne sta sperimentando un modello. Il test salivare è meno invasivo dei tamponi rapidi ed una delle possibili applicazioni potrebbe essere proprio quella nel mondo scolastico, soprattutto per i bimbi più piccoli proprio per l’assenza di invasività (rispetto ad esempio al tampone orofaringeo) e per la rapidità del risultato.