Il Sole 24 Ore, 10 settembre 2020
Ultime sugli Agnelli
Parte il ricambio generazionale nella famiglia Agnelli e nella Giovanni Agnelli Bv, la società olandese della dinastia Agnelli che tiene le fila del gruppo Exor, a cui fa capo il controllo di una rete di partecipazioni dove spiccano, tra le altre, Fiat Chrysler Automobiles, Ferrari, Cnh, Partner Re e Juventus. Negli ultimi mesi si è assistito all’ingresso di alcuni giovani esponenti della dinastia nel board della società olandese e anche nel meno noto Consiglio di famiglia. Un passaggio importante e delicato che coincide anche con la modifica degli equilibri azionari dove si registra un rafforzamento di John Elkann e dei cugini Andrea Agnelli e Alessandro Nasi nel capitale. Il Sole 24 Ore ha ricostruito come e in che misura si sono modificati i pesi azionari e la governance della società capofila dell’impero.
Il Consiglio di famiglia
La governance della Giovanni Agnelli Bv ha un organo formale e decisionale rappresentato dal consiglio di amministrazione della società olandese. I componenti del cda della GA BV sono espressione di tre “macro” gruppi famigliari della dinastia torinese. Nel dettaglio ciascun ramo esprime due componenti del board: il “gruppo eredi di Gianni Agnelli” è rappresentato da John Elkann, che ricopre anche il ruolo della presidenza della società, e Tiberto Brandolini d’Adda; il “gruppo Nasi” ha designato Alessandro Nasi e Luca Ferrero di Ventimiglia; “il gruppo altri Agnelli”, infine, ha scelto Andrea Agnelli e ha di recente sostituito Eduardo Teodorani- Fabbri con una new entry, Benedetto della Chiesa, classe 86. Vicino ai rappresentanti della dinastia figurano due professionisti olandesi, Jeroen Preller e Florence Hinnen, che hanno preso il posto di Gianluigi Gabetti e Gianluca Ferrero nella vecchia Sapaz.
Accanto al cda dell Bv è stato creato un Consiglio di famiglia, non deliberativo e strumento finora inedito. Si tratta di un board consultivo, più allargato, di cui fanno parte e hanno loro rappresentanti tutti i rami famigliari della dinastia e non solo i macro gruppi. Questo board è stato creato alcuni anni fa per assicurare coesione e coinvolgimento a una famiglia giunta ormai alla quinta generazione e che conta circa 100 azionisti famigliari. Formato da 24 membri, in rappresentanza di 9 rami famigliari, il Consiglio di famiglia si riunisce una volta l’anno per condividere l’andamento del gruppo e le principali novità che lo hanno coinvolto, sulla base di informazioni già annunciate al mercato ma il cui significato strategico è spiegato ai numerosi membri della dinastia. Soprattutto di recente, dossier importanti come la fusione di Fca con Psa o l’operazione Partner Re sono stati oggetto delle riunioni informative e come tali illustrati ai diversi rappresentanti dei rami. Proprio in questo consiglio stanno pian piano debuttando i più giovani discendenti della famiglia Agnelli avvicinandoli in questo modo alla gestione vera e propria di un gruppo sempre più articolato. Tra i nomi nuovi compaiono così Paolo Torlonia (classe ’97), Santiago Marone Cinzano (classe ’94 e primo esponente della sesta generazione), Andrea Camerana (classe ’70), Ilaria Ferrero (classe ’65), e Julia Nasi (classe ’91) che siedono insieme allo stesso John Elkann, rappresentante degli eredi di Giovanni Agnelli con Lapo e Ginevra, ma anche ad Andrea Agnelli, unico rappresentante del ramo Umberto e Alessandro Nasi.
Elkann più forte
L’istituzione di questo appuntamento annuale con il Consiglio di famiglia ha coinciso con alcune modifiche negli equilibri azionari della Giovanni Agnelli bv, complice l’annullamento di azioni proprie che avviene ogni qual volta qualcuno dei rami decide di smobilizzare le azioni in suo possesso. E così, a distanza di quattro anni dal trasferimento ad Amsterdam dello scrigno di famiglia si registra il rafforzamento della Dicembre, la storica società che fa capo agli eredi di Giovanni Agnelli ed è controllata da John Elkann, numero uno di Exor. La Dicembre ha infatti incrementato fino al 38% il controllo sulla società olandese rispetto al 36% di fine 2016. Una quota rilevante che permette ad Elkann di avere una presa importante come singolo azionista sul veicolo di Amsterdam a cui fa capo il 53% di Exor e, in prospettiva, circa l’80% dei diritti di voto (vedere articolo in pagina). Posizione più forte nel libro soci anche per il ramo dei discendenti di Umberto Agnelli che con gli ultimi acquisti è diventato il secondo azionista della Giovanni Agnelli Bv superando Maria Sole e dietro la Dicembre. Per gli eredi di Umberto Agnelli, rappresentati da Andrea e la sorella Anna, il pacchetto di loro proprietà è cresciuto all’11,85%, mentre il ramo di Maria Sole si è ridimensionato scendendo dal 12,56% all’attuale 11,63%. Cresce anche il peso del ramo di Giovanni Nasi che arriva a una quota dell’8,79 per cento.
Le quote in trasparenza vedono poi il ramo di Clara Nasi – Ferrero Ventimiglia al 3,53% (4,41% in precendenza) e quello di Laura Nasi-Camerana al 6,26%. Ormai quasi in uscita il ramo di Clara Agnelli che detiene lo 0,27% dell’Accomandita. Il ramo di Emanuele Nasi, poi, risulta al 2,58% e quello di Susanna Agnelli al 5,11%. Il ramo Cristiana Agnelli infine è intestatario di una quota del 5,05%, mentre la quota di azioni proprie è al 6 per cento.