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 2020  settembre 08 Martedì calendario

Periscopio

A Livorno nel Settecento c’era una loggia massonica dove si riunivano ebrei, protestanti e cattolici. Walter Siti, Scuola di nudo. Rizzoli, 2014.
Il governo, grazie alla Ue, ha distribuito soldi a tutti perché tutti hanno diritti (di doveri neppure l’ombra). Alberto Brambilla, economista. La Stampa.

Papà: «È settembre: riapre la scuola». Il figlio replica: «Poi viene il freddo, la neve, tu ti becchi la polmonite, a me mi bocciano e poi torna l’estate». Vignetta di Altan. la Repubblica.

La mancata riforma della pubblica amministrazione è dovuta al fatto che le riforme necessarie non costano, ma non rendono alla politica. Richiedono tempo per essere attuate e producono risultati sul medio-lungo periodo, un arco temporale che va al di là degli obiettivi di qualunque politico di oggi. Paradossalmente, chi vi ci si dedicasse, lavorerebbe per i propri successori (e semmai competitori). Sabino Cassese. Corsera.

Si dice che a causa del referendum sul nucleare voluto da me, la bolletta energetica del Belpaese è la più cara d’Europa. Ma l’Italia non un Paese per il nucleare. Troppo limitato e sismico. Non sapremmo neanche come smaltire correttamente le scorie. Di fronte alla complessità, gli italiani cercano scappatoie. Non siamo tedeschi o giapponesi. Conoscendo i miei concittadini, mi confermo di avere avuto ragione. Claudio Martelli, ex delfino di Craxi (Giancarlo Perna). LaVerità.

Da quando Dio creò il cosmo, il Tg1 economia andava in onda alle 14,30 e non c’è mai stato verso di spostarlo da lì, nonostante sia un momento inadeguato per l’informazione finanziaria, considerati gli orari di apertura e di chiusura delle varie Borse. Niente, lì è nato e lì doveva stare. Per fortuna, con la buona volontà dell’allora direttore Mario Orfeo, si riuscì nella titanica impresa con un vantaggio doppio: la rubrica, passata alle 16,30, ha guadagnato ascolti e RaiUno ha ottenuto un vantaggio sulla programmazione del primo pomeriggio. Carlo Verdelli, Roma non perdona. Feltrinelli, 2019.

«Per i suoi colleghi giornalisti lei è il Refuso, per via di quell’unica «c» del suo nome». «Lo apprendo da lei. Mi chiamò Ricardo mia mamma. Di padre basco e madre tedesca, viveva a Buenos Aires e parlava spagnolo. Per papà invece ero Ricky, come il figlio di una coppia che gli diede asilo in Sudafrica. Sono nato in Uruguay, ma abitavamo in Argentina. Ricardo Franco Levi, presidente degli editori di libri (Aec) (Stefano Lorenzetto). Corsera.

Andai a sentire Paolo Conte alla Smeraldo. Seminascosto dal pianoforte, suonò, cantò le sue ballate, ironiche e melanconiche con la maestria consueta e quella inconfondibile voce roca. Sembrava quello di sempre (la voce è l’ultima a invecchiare). Ma quando si alzò e venne al proscenio per ricevere gli applausi, aveva quella postura inerte, le mani bianche, enormi, abbandonate lungo il corpo e solo allora mi resi conto che questo mito della nostra giovinezza aveva ormai ottant’anni. Massimo Fini, Ragazzo. Marsilio, 2007.

Il Wall Street Journal scrive che gli animali ingabbiati negli zoo sono caduti in depressione a causa dell’improvvisa assenza di visitatori, causata dalla pandemia. «Jax, un mandrillo di quattro anni che ricorda il solenne Rafiki del cartoon Il Re Leone, da quando è rimasto senza fan – adora i bambini – passa le giornate disteso sotto un albero, quando era solito fare balzi di due metri alla vista di chiunque». La biologa Mary Yoder, preoccupata da questa sua improvvisa apatia, ha iniziato a trascorrere un po’ di tempo con Jax, parlandogli, pranzando con lui, leggendo ad alta voce le poesie di Walt Withman o semplicemente, in silenzio, facendogli compagnia. «Dopo qualche giorno Jax è rinato. Ora ha ripreso a mangiare, a saltare, a comportarsi come una scimmia felice. Sorride pure, che poi semplicemente mostra i denti giallissimi, un gesto che per i mandrilli significa che gli sei simpatico». Roberto Pellegrino. il Giornale.

Il rapporto tra Fellini e Giulietta Masina, sua moglie, anche se travagliato, aveva qualcosa di sacro e misterioso. Quando facevo le carte a Federico mi chiedeva sempre di fare un giro anche per lei. Era preoccupato che non la facessero lavorare, ne era ossessionato. Per lui era come una madre e una figlia. Invece era la moglie. Marina Ceratto Boratto, autrice de La cartomante di Fellini. Baldini&Castoldi.

L’omaggio al vicino lago di Como e al fiume Pioverna che solca la Valsassina arriva con un magnifico Tris, una tartara di trota affumicata appunto del Pioverna, con zucchine e riccioli di Bitto, accanto a un crostino con burro nostrano e salmerino alpino e soprattutto al magnifico missoltino, l’agone essiccato del Lario che profuma tanto di Manzoni, con la sua polenta. Per secondo, dopo dei primi affascinanti con radici locali, la lombatina di cervo cotta a 52 gradi, e scottata alla piastra. E anche le lumache con polenta si riveleranno capolavoro della tecnica e inaspettata leggiadria ed è stuzzicante il maialino laccato al miele di castagno. Correte subito. Osteria del Camino. Ballabio (Lecco). Tommaso Farina. Libero

«Contrordine compagni, niente sciopero: Difatti io sono qui, i treni partono e arrivano, purtroppo. Ci avevo contato». «Non è possibile». «Caro, ti meravigli? Da noi le cose finiscono sempre così». «Andiamo, qualunquista!». «Come preferisci», ribattè Nuccia, allegra, «ma non c’è il metodo, non c’è la decisione, non c’è la durezza. E sai chi lo diceva? Gramsci, naturalmente. Ma anche l’uomo di Predappio». Guido Morselli, Il comunista. Bompiani, 1976.

Il più grande dei sovrani è quello che lascia come successore un sovrano più grande di lui. È con questa argomentazione condotta, ma nemmeno troppo, sul filo del paradosso, che Erasmo da Rotterdam apriva, nel 1516, l’lstitutio principis cristiani, luminoso trattato di teoria, o meglio di etica politica, dedicato al giovane Carlo D’Asburgo. Marco Cicala, Eterna Spagna. Neri Pozza, 2017.

Papini mi incoraggiava nel lavoro, e mi aveva insegnato a scegliere i libri, a consultare i cataloghi, a prendere gli appunti e i segreti delle schede che mi avevano tanto colpito quando l’avevo osservato a casa sua, curvo sulle cassettine che teneva sul tavolo alla destra, con la poca vista che aveva, cerando risposta a qualche curiosità. Giuseppe Prezzolini, L’italiano inutile. Rusconi libri, 1994.

Nonsenso / Non m’angoscia la morte, l’ho già vista. È il non senso della nostra esistenza nell’universo senza scopo immenso che smisuratamente mi sgomenta. Poesia di Antonio Calabrò.

La meditazione su noi stessi è meditazione su Dio. Roberto Gervaso. il Giornale.