Corriere della Sera, 8 settembre 2020
Il significato di crisi e di critica
Alcuni punti fermi. 1) La Formula 1 in tv funziona solo quando ci sono incidenti, quando entra in gioco la safety car, quando viene sventolata la bandiera rossa. Per il resto è noia, solo noia. Possibile che i padroni del Circo non l’abbiano ancora capito?
2) Ferrari da incubo: eliminate nelle qualifiche, umiliate in gara, glorificate dallo sfasciacarrozze. Che sta succedendo? Sui social, Paolo Condò ipotizza che sia in atto una «squalifica mascherata» delle Rosse. Sarà vero, non sarà vero? Colpa dell’antifurto, come ipotizza Maurizio Crozza nelle vesti di Mattia Binotto? Difficile saperlo.
A proposito di Binotto (e siamo al punto 3), cosa significa il concetto di «critica costruttiva»? Intervistato dal Corriere, il team principal del Cavallino (qualunque cosa voglia dire questa espressione) ha sostenuto che le critiche sono bene accette, purché «costruttive». A parte il fatto che i costruttori sono loro e non chi fa le domande, ma cosa dobbiamo intendere per «critiche costruttive»? Che al team principal venga chiesto se ha controllato la pressione degli pneumatici, se ha pulito le candele, se ai piloti è stato fornito un buon pranzo o altre critiche del genere?
Forse Binotto non sa che i termini critica e crisi hanno la stessa radice. Derivano entrambi dal verbo greco «krino», che significa «separare». In origine indicava il procedimento della trebbiatura, il momento finale della lavorazione dei cereali, ovvero la separazione, la krisis, della granella del frumento dalla paglia e dalla pula. Il verbo «krino» porta con sé dunque i significati di scelta, interpretazione, discernimento, soluzione, disputa, giudizio.
Le critiche costruttive possono venire solo dall’ex pilota Marc Gené che su Sky Sport commenta la gara indossando la divisa Ferrari, non da altri. Ecco, da vecchi tifosi della Rossa, ci piacerebbe sapere se Gené lavora per Sky o per la Ferrari.