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 2020  settembre 06 Domenica calendario

Intervista a John Micklethwait

John Micklethwait, per dieci anni direttore dell’Economist e ora al timone di Bloomberg News, ha appena scritto con Adrian Wooldridge il libro The Wake-up Call - Perché la pandemia ha messo a nudo la debolezza dell’Occidente. «In primo luogo - dice - il virus è stato come un esame, un test sulla competenza dei governi; alcuni hanno funzionato bene, altri meno. In secondo luogo, quando gli storici valuteranno il 2020 diranno che questo è stato l’anno in cui l’Asia ha tolto la leadership globale all’Occidente, o l’anno in cui l’Occidente ha iniziato ad allertarsi di fronte a una sfida. Una pandemia o una sconfitta militare nella storia sono sempre serviti da campanello d’allarme: ciò che conta davvero è come si reagisce».
Quanto male è andato l’Occidente rispetto alla Cina?
«Alcuni Paesi sono andati davvero male. In Bretagna il tasso di letalità per milione è superiore a 600. Italia, Spagna e Usa sono sui 500. La Germania è solo intorno a 100 per milione. La Corea del Sud, Taiwan, Singapore o il Giappone sono intorno a 10. La Cina rivendica un tasso di 3, anche se il vero bilancio delle vittime fosse 10 volte più alto, Xi Jinping sarebbe ancora venti volte più bravo di Trump o Boris Johnson nel proteggere il suo popolo. La differenza è enorme».
Perché?
«In tutto il mondo occidentale c’è un preoccupante divario tra le élite e i governi. Nel cimitero di qualsiasi chiesa europea si trovano le tombe dell’ élite che morì nella Grande Guerra. Una classe che aveva senso del dovere pubblico. Invece il rapporto delle attuali élite della Silicon Valley e Wall Street con il governo è debole. I laureati della Ivy League non lavorano nel pubblico, perché offre meno soldi e pochi bonus. Al contrario, Singapore paga ai suoi migliori dipendenti pubblici stipendi da milioni di dollari e licenzia chi nonè adeguato; il settore pubblico ottiene così il meglio».
Non è che abbiamo solo leader inadeguati?
«Sono stati commessi gravi errori: nel Regno Unito Johnson ha tardato a dichiarare la quarantena o in Francia Macron ha lasciato svolgere le elezioni; entrambe le decisioni sono costate vite. Ma è molto più di questo. Per competere con la Cina e altri Paesi dell’Asia orientale, l’Occidente necessita di riforme sostanziali. Non si riforma il governo rendendolo più grande, ma rendendolo migliore, più intelligente. La riforma del governo obsoleto è l’unica, grande sfida per l’Occidente».
Quanto conta che ci sia un grande divario tra un settore privato molto buono e un settore pubblico non buono?
«Comincia ad avere importanza: il settore privato ora è dominato da aziende giovani come Google, Amazon e Facebook. Il settore pubblico non è cambiato, è necessario ripensare tutti i sistemi: perché i ricchi dovrebbero ottenere pensioni statali o abbonamenti gratuiti per l’autobus? In altri casi un governo migliore significa più governo: l’America ha bisogno di un sistema sanitario molto più universale. Non si può semplicemente applicare il vecchio sistema socialista, ma il paese più potente del mondo non dovrebbe lasciare senza assistenza così tante persone».
Perché è importante che i ricchi si rendano conto che se non aiutano i più poveri, è un male anche per loro?
«A New York i dottori indossavano passamontagna e le infermiere sacchi della spazzatura perché non c’erano attrezzature protettive sufficienti. Moltissime persone povere, e di solito non bianche, sono morte a causa di questo virus. Per molti americani ricchi questo è stato un campanello d’allarme, che la società non funziona come dovrebbe».
La sicurezza è importante, ma troppa sicurezza è l’inizio del totalitarismo. La sicurezza è subordinata alla libertà?
«Sì. Le autocrazie hanno un vantaggio quando arriva qualcosa come il Covid, perché si preoccupano meno della libertà e della privacy. All’inizio, l’autocrazia cinese ha barato; i funzionari locali hanno cercato di nascondere la malattia. Da allora ha svolto un lavoro migliore nel proteggere le persone rispetto, ad esempio, all’America. Ma questo non significa che l’autocrazia sia migliore della democrazia. Molte democrazie, come la Corea del Sud, Taiwan, Singapore, la Germania e la Nuova Zelanda, hanno fatto meglio della Cina; e un sacco di autocrazie, come Bielorussia, Iran, Corea del Nord e Russia, non hanno funzionato bene. Detto questo, c’è un punto su cui riflettere: se tu fossi un povero indiano e vedessi che la Cina ha affrontato questo virus meglio dell’America, potresti trarne la lezione che l’autocrazia è più utile; cosa che il signor Modi sembra aver notato».
L’autocrazia non è più efficiente della democrazia?
«Parte del costo della democrazia è necessariamente preoccuparsi delle libertà, quindi purtroppo a volte si è un po’ lenti. Ma le ragioni principali per cui l’Occidente non ha reagito bene contro il Covid hanno poco a che fare con la libertà e più con governi obsoleti, che non hanno fatto abbastanza sforzi per riformarsi».
Con il Covid i politici sono stati travolti da qualcosa di inaspettato, la scelta tra mantenere aperta l’economia o cercare di salvare vite umane...
«Ed era un difficile equilibrio da raggiungere. Ma la complessità del problema non dovrebbe essere una scusa per non fare funzionare il governo; fornire centri dove fare i test, dotarsi di equipaggiamento protettivo non sono decisioni grandi e difficili».
Che pensa del fatto che la capacità dei governi di prendere in prestito denaro è incredibilmente alta?
«Nel libro usiamo l’Italia come esempio. Da un lato, molti italiani vogliono ampliare le competenze dello stato, perchè sia meglio preparato se si presenterà un’altra epidemia di Covid. L’Italia deve inoltre affrontare l’invecchiamento della popolazione. Ma ha anche un debito pubblico molto elevato. Al momento i mercati sono felici di prestare all’Italia. Ma per quanto tempo?A un personaggio di Ernest Hemingway viene chiesto: "Come hai fatto a fallire?" Lui risponde: "In due modi. A poco a poco, poi all’improvviso! " I mercati potrebbero rivoltarsi contro l’Italia. Ripeto, ci vuole un governo più intelligente. Luoghi come Singapore sono avanti rispetto a noi, hanno stati più piccoli di noi ma scuole e ospedali migliori, perché non sprecano soldi come facciamo noi».
Il suo messaggio è sia pessimista che ottimista?
«Sono cautamente ottimista. L’Occidente ha ancora molte risorse; abbiamo la tecnologia, il settore privato e la libertà. Ma non possiamo vincere finché il settore pubblico è una generazione indietro rispetto al privato. Il Covid ha mostrato due cose. Il primo è che il Buon Governo, la cui allegoria è stata immortalata a Siena da Ambrogio Lorenzetti nel 300, è importante. In questo caso fa la differenza tra vivere e morire. In secondo luogo, ha rivelato un mondo in cui il potere sta cambiando, in cui l’Occidente non è più sempre avanti. Per 500 anni ha primeggiato; ora abbiamo avuto uno shock. In passato, le pestilenze, come le sconfitte militari, erano un campanello d’allarme per gli imperi. Hanno avuto un ruolo nel declino sia di Atene che di Roma. Quindi, se fallisci un test, svegliati e inizia a pensare a cosa farai al riguardo». 
(Traduzione di Carla Reschia)