Corriere della Sera, 5 settembre 2020
La rottura tra Jean-Paul Enthoven e il figlio Raphaël
I protagonisti principali del libro sono l’ex moglie Justine Lévy e il suo «sorriso da cavallo», l’ex suocero Bernard-Henri Lévy, la madre di suo figlio Carla Bruni – l’unica risparmiata da frasi assassine —, il padre Jean-Paul Enthoven e Isi Beller, ex compagno della madre. Con «Le Temps gagné» Raphaël Enthoven, 44enne professore di filosofia e commentatore dell’attualità, re dei media francesi e principe di Saint Germain des Près, è entrato in questi giorni nella classifica dei più venduti ma si è esposto al contrattacco dei suoi bersagli.
Il padre Jean-Paul Enthoven, grande editore, ha rotto i rapporti con il figlio, comunicandoglielo per sms. «Ho il cuore spezzato – ha detto il 71enne intellettuale, amico fraterno di Bernard-Henri Lévy —. È un libro atroce per quelli che, come me e altri, hanno adorato Raphaël, e si ritrovano annegati in un oceano di ingratitudine. Non avrei mai creduto che la mia vita, nella quale lui occupava un posto centrale, potesse prendere una piega così triste».
Il regolamento di conti sotto forma di romanzo scritto da Raphaël Enthoven ha preso di sorpresa famigliari e amici: bello, intelligente, pieno di successo nella professione e nelle relazioni, l’uomo sembrava capace di godersi la vita – anni fa ha pur sempre lasciato l’allora moglie Justine per l’allora fidanzata del padre, Carla Bruni – senza farsi sfiorare dall’amarezza. Invece, «Le Temps gagné» è un assalto spietato alle persone che hanno popolato la sua infanzia e giovinezza. Una crisi di adolescenza a 44 anni, secondo i detrattori, mascherata dalla parola «romanzo» sulla fascetta del libro e dai nomi cambiati.
Ma i protagonisti sono talmente riconoscibili, e i dettagli così inconfondibili, che dopo la rottura con il padre l’autore deve affrontare anche la causa che gli ha intentato l’ottantenne psicanalista Isi Beller, l’ex compagno della madre, raccontato come un crudele patrigno pronto a usare le mani e incline a torturare i gatti, con modi tra il «nazista» e il «pentito di mafia». L’avvocato di Beller chiede 70 mila euro, il ritiro dei passaggi incriminati e la pubblicazione della eventuale condanna in tre giornali. Ma Enthoven figlio ne è sicuro: «Questo libro doveva esistere, per fissare nell’ambra i miei ricordi».