ItaliaOggi, 5 settembre 2020
Gli animali selvatici invadono le città tedesche
Grazie al Covid, a Roma ho imparato la lingua dei gabbiani. A Berlino, se guido di notte, sto attento a non investire le volpi. Durante la confinamento gli animali selvatici hanno conquistato il centro delle città. Erano presenti anche prima, oggi sono più numerosi e sfacciati. A Roma, una coppia di gabbiani ha fatto il nido sul tetto di casa nostra, vicino al Tevere, come ogni anno. Ma questa primavera, i tre piccoli si sono rifiutati di volare, forse indeboliti per la mancanza di cibo: la spazzatura era quasi scomparsa dalle strade. All’alba, la madre, sempre più furibonda, cominciava a sgridare i piccoli paurosi, che a loro volta protestavano. Finiti nel cortile non riuscivano, o non volevano, prendere il volo. Tranne uno, il più forte.A Berlino una volpe si aggira ogni notte per la Bergmanstrasse, la strada nel cuore di Kreuzberg, il quartiere della movida. Ha un sito su Instagram con le foto scattate dai fans. E ha imparato a attraversare sulle strisce. Fernanda, mia moglie, aiutata da un vicino, ha preso delicatamente per le ali i due volatili pigri e li ha trasportati all’aperto, dove hanno preso il volo a caccia di topi. A Friburgo i pipistrelli hanno invaso l’università. Nessuno osa sfrattarli, obbedendo agli etologi.
A Roma anche gli animali diventano nevrotici. A Berlino sono più sicuri e invadenti. Hanno imparato che la legge li protegge. Una foto ha fatto il giro del mondo sul web. Sul Teufelssee, letteralmente il lago del diavolo, uno dei tanti intorno a Berlino, un nudista con la Bierbauch, il pancione da birra, insegue disperato un cinghiale che gli ha scippato la sacca con i panini della merenda e il lap top. Gli altri bagnanti osservano divertiti. La ladra si chiama Lea, è conosciuta nella zona, ed è viziata dagli umani che le offrono cibo. Ma diventa pericolosa quando ha i cuccioli. I cinghiali passeggiano per i parchi in città, attraversano gli incroci e devastano i giardini. Ma sono protetti. Se esagerano, bisogna attendere l’arrivo del guardiacaccia.
Più inquietante la novità a Monaco. Sono comparse le vipere. «Riceviamo ogni giorno telefonate allarmate di cittadini che hanno visto i serpenti nel loro giardino o in qualche parco», ha dichiarato alla Süddeutsche Zeitung, Mark Baur, responsabile comunale per la cattura e il controllo dei rettili. In Germania i municipi hanno responsabili per tutte le evenienze. «Ma», ha aggiunto, le vipere sono timide, e non sono pericolose, mordono solo se disturbate». Non è molto rassicurante.
Si sono moltiplicate perché a causa del Corona i bavaresi sono rimasti chiusi a casa in primavera, e non le hanno disturbate.
Ora le vipere prendono il sole sui ciottoli lungo le rive dell’Isar, il fiume che attraversa la città, e non è prudente passeggiare a piedi nudi per l’Englischen Garten, il parco al centro di Monaco. Ma sono una razza protetta e chi si spaventa e le uccide rischia una denuncia.
Baur preferisce non catturarle e lasciarle nel luogo dove vengono avvistate: sono un buon segno, assicura, la prova che l’habitat è naturale e non inquinato, e i rettili si trovano a loro agio. Le famiglie con bambini che vogliono passare un pomeriggio tra gli alberi e lungo il fiume, un po’ meno. Il 14 agosto, una bambina di undici anni è stata morsa da una vipera, ed è stata trasportata d’urgenza in elicottero all’ospedale.