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 2020  settembre 04 Venerdì calendario

Sventolano la bandiera del II Reich

Ma che bandiere sventolavano i dimostranti che hanno dato l’assalto al Reichstag? Quella americana a stelle e strisce, alcune arcobaleno, perfino un paio di italiane, non credo che fossero ungheresi, nella confusione non si distinguono chiaramente, altre rosse con la falce e martello, e quelle della scomparsa Ddr con il tricolore tedesco e le spighe di grano e il compasso. La dittatura sanitaria imposta per il Covid paragonata al controllo della Stasi, il servizio segreto della Germania comunista. Su alcuni giornali non tedeschi, e non solo italiani, leggo che i negazionisti sventolavano anche la bandiera russa.Ma si sbagliano, la bandiera a strisce orizzontali nero bianco e rosso, a volte con l’aquila imperiale o senza, è quella del Reich di Bismarck. Prima dell’unità tedesca, dopo la guerra vittoriosa contro la Francia di Napoleone III, era la bandiera della marina militare della federazione degli Stati del Nord. Poi divenne quella del Reich, il secondo per intenderci, dal 1871 al 1919, alla nascita della Repubblica di Weimar. L’ultimo Kaiser Guglielmo II e il Cancelliere Bismarck erano nazisti e per alcuni sarebbero proto nazisti perfino Lutero e Federico II (quello di Prussia).
Il tricolore del secondo Reich è stato però adottato dai neonazisti, che giocano sull’equivoco. L’apologia del fascismo in Italia è punita ma non credo che siano molti i condannati, e comunque a pene simboliche. In Germania l’apologia del nazismo è un reato grave, i dipendenti pubblici rischiano il posto. Un orchestrale dei Berliner Philarmoniker anni fa in tournée in Israele, a mezzanotte, ubriaco, nella piscina dell’hotel, alzò il braccio e gridò Heil Hitler. Per lui, uno scherzo, ma fu espulso dall’orchestra.
La bandiera a strisce del Kaiser non viene punita ed è stata adottata dai Reichsbürger, un movimento nato nel 1980, e che ha preso piede a partire dal 2010. Sarebbe come sventolare la bandiera del Regno delle Due Sicilie per negare la legittimità dell’Italia repubblicana. I seguaci sostengono che la Repubblica Federale non è uno stato di diritto, è nata per volere delle potenze vincitrici, senza chiedere il consenso del popolo, neanche dopo la riunificazione di cui si festeggiano il 3 ottobre i trent’anni.
La loro ideologia è confusa, si trova un po’ di tutto, sono monarchici, neonazi, antisemiti, negazionisti dell’olocausto, e revisionisti della storia. Contrari a una società pluralista, rifiutano di pagare tasse e multe, e preferiscono andare in prigione come vittime della dittatura repubblicana. Sostengono di avere il diritto di «dimettersi da cittadini della Bundesrepublik».
Sarebbero poco meno di ventimila, più forti nelle regioni meridionali, e secondo il Verfassunsschutz, uno dei tre servizi segreti, letteralmente l’ente per la difesa della Costituzione, 950 sono estremisti pericolosi da tenere sotto controllo.
Sono pochi, sognatori che si illudono di riportare in vita il Sacro Romano Impero, contro l’Europa di Bruxelles, e contro l’invasione barbarica dall’Africa e dall’Oriente, e fanatici disposti alla violenza, ma per i tedeschi è stato uno choc vederli correre sabato all’attacco del Reichstag che Christo nascose sotto un immenso sudario per due settimane nel giugno del 1995, come simbolo non solo del passato ma della nuova Europa che stava per rinascere unita e libera.