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 2020  settembre 04 Venerdì calendario

Il patto tra Cairo e De Benedetti per danneggiare Rep

Doppiare Repubblica. O comunque assestargli una bella mazzata. Questo è l’obiettivo che si è messo in testa Urbano Cairo, editore del Corriere della Sera. Ragion per cui è disposto a dare una mano a Carlo De Benedetti, che sta per mandare in edicola il suo nuovo quotidiano, il Domani. Secondo fonti confermate, sarebbe andato in porto l’accordo secondo cui a stampare e distribuire il nascituro giornale di De Benedetti sarà proprio Cairo tramite una società legata a lui o a Rcs. Un bell’aiuto per il quotidiano diretto da Stefano Feltri, che farà il suo esordio in edicola tra pochi giorni, martedì 15 settembre. E non ci sarà da meravigliarsi, poi, se Feltri e i suoi cronisti saranno presenze costanti nei programmi di La7, tv di cui è editore Cairo. Un altro aiutino da parte dell’imprenditore milanese presidente del Torino. Il quale, con questa operazione, tenterà di assestare un duro colpo al quotidiano di Largo Fochetti, in calo di copie da quando è arrivato il nuovo padrone, la Fca di John Elkann, e il nuovo direttore Maurizio Molinari.
I dati delle vendite in edicola a giugno 2020 fotografano una situazione fosca per i due giornaloni: Corriere a 164mila, contro le 186mila del 2019 e le 204mila del 2018; Repubblica a 113mila, contro le 141mila del 2019 e le 146mila del 2018. Il Corriere perde, ma Repubblica perde di più, tanto che nelle ultime settimane il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari sarebbe precipitato addirittura sotto le 100mila copie e in redazione non sono mancati segnali di nervosismo, come si è visto anche in alcuni scivoloni sui titoli. “Via la mascherina in aula”, era l’apertura di Repubblica martedì 1° settembre. Peccato che fosse il titolo del Corriere del giorno prima: “In classe senza mascherina”. Un erroraccio che ai tempi di Ezio Mauro avrebbe fatto saltare qualche testa in redazione.
Cresciuto a pane e Berlusconi (è stato tra i manager più brillanti di Publitalia prima di fondare la Cairo Communication), da imprenditore di razza, Cairo fiuta l’odore del sangue ed è pronto a colpire secondo la regola che il nemico del mio nemico è mio amico. Il patto con De Benedetti, dunque, è sancito. E il fatto che i due quasi non avessero rapporti ha facilitato le cose: non ci sono rancori o vecchie ruggini da dimenticare, ma un rapporto tutto nuovo da costruire.
L’intesa tra il “piccolo Berlusconi” e l’Ingegnere si potrà misurare plasticamente proprio oggi, con Cairo e De Benedetti protagonisti di un faccia a faccia – intervistati dalla firma del Corriere Aldo Cazzullo – nella giornata di apertura del Festival di Dogliani, appuntamento su media e informazione che l’ex editore di Repubblica organizza ogni anno in settembre. I due si confronteranno sul futuro dell’informazione, tra carta e digitale, mentre sabato ci sarà la presentazione del nuovo giornale, con Feltri e Cdb intervistati da Alessandra Sardoni. Tra l’altro sembra che in veste di manager della comunicazione in arrivo al Domani ci sia anche Stefano Mignanego, da anni alle relazioni esterne del gruppo Gedi: sta per andare in pensione e De Benedetti lo vuole con sé.
A Dogliani ci sarà anche Molinari impegnato in un paio di dibattiti. Ma, secondo le voci che arrivano da Largo Fochetti, il direttore sembra caduto in una sorta di trappola: quella di andare a far da comparsa in una passerella che avrà lo scopo di lanciare un giornale suo diretto concorrente. Ma nel trappolone ci è cascato anche Elkann, visto che Repubblica, Stampa e Secolo XIX sono media partner della manifestazione. Diavolo di un Ingegnere.