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 2020  settembre 04 Venerdì calendario

La linea D per Roma

Un piano da 25 miliardi, fatto di 159 schede di intervento per altrettanti progetti. Dentro c’è di tutto: dal prolungamento delle linee della metro A, B, B1 fino al completamento (e prolungamento) della linea C. Ma soprattutto la costruzione ex novo della nuova linea D, vecchio progetto già sognato dal sindaco Walter Veltroni e che ora la sindaca di Roma Virginia Raggi conta di presentare come fiore all’occhiello in vista della sua ricandidatura alle amministrative della primavera dell’anno prossimo. Ma il progetto che ha elaborato la giunta di Roma Capitale per ottenere le risorse del Recovery Fund assume le caratteristiche di un vero e proprio megapiano che punta a realizzare molti sogni che ha in mente da anni la sindaca.
Basti pensare alla funivia urbana che dovrebbe passare da piazzale Clodio-Monte Mario-Ponte della Musica. Un progetto, anche questo della funivia urbana, che già in passato è stato accarezzato da tutte le amministrazioni da Veltroni in poi, e che Raggi ha fatto proprio. Ma nel piano ci sono risorse che puntano a risolvere problemi storici della Capitale: l’edilizia residenziale pubblica, la riqualificazione energetica di scuole ed edilizia residenziale pubblica, il recupero dello Stadio Flaminio e così via.
Il progetto della metro D, nel complesso 2,8 miliardi, punta a dotare Roma in sette anni di una nuova linea in grado di mettere in connessione i popolosi quartieri della periferia Nord Est della Capitale con lo storico quartiere Eur, sede di molti uffici e ministeri. Il tutto passando nel centro storico a Piazza di Spagna e a Piazza Venezia.
Altri due miliardi saranno messi per completare l’attuale linea C, che al momento porta i passeggeri a San Giovanni (mentre si è scavato fino a Fori imperiali). Le risorse serviranno per arrivare a completare il tracciato fino a Piazzale Clodio/Mazzini. Mentre 1,7 miliardi puntano al prolungamento fino a Grottarossa, a ridosso del Grande raccordo anulare. Sembrano ormai lontani anni luce i dubbi che l’allora candidata sindaco Raggi esprimeva nel 2016 sulla fine del prolungamento della linea C.
Ma risorse massicce saranno destinate, nei piani della giunta Raggi, anche a risolvere l’emergenza abitativa della Capitale: 2 miliardi andranno alla acquisizione diretta di unità immobiliari da destinare ad alloggi di edilizia residenziale pubblica. Saranno invece 3 i miliardi che andranno alla riqualificazione energetica delle scuole (un altro miliardo è previsto per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica).
Per evitare che il piano di Roma capitale resti un libro dei sogni, bisognerà vedere se si realizzerà quel patto trasversale tra tutte le forze politiche che guardano con interesse alla poltrona di sindaco in palio il prossimo anno Roma. Un patto trasversale su fondi, progetti strategici, poteri straordinari senza i quali il prossimo sindaco non riuscirà a garantire il rilancio della Capitale. Una richiesta che si fa strada anche fra le imprese: nel rapporto Centro allegato al Sole 24 Ore oggi in edicola parla il presidente di Ance Roma, Nicolò Rebecchini.