Avvenire, 3 settembre 2020
Pedaggi e investimenti autostradali in Europa
Ci sono delle certezze tra i fruitori delle autostrade italiane che sono consolidate da anni. Con il rischio di finire nella rassegna dei luoghi comuni. Perché lamentiamo sempre il costo esorbitante del biglietto, così come la scarsa, cattiva anzi assente manutenzione. Con i gestori che finiscono puntualmente nella categoria dei profittatori. Ma siamo proprio sicuri che sia realmente così?
Facendo un parallelo con le altre situazioni europee probabilmente dobbiamo calibrare meglio le risposte. E lo studio dell’Osservatorio dei conti pubblici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore mette bene in evidenza questa ’idiosincrasia’ italica. Va tenuto presente che il sistema autostradale del Vecchio Continente è caratterizzato da diverse tipologie di pedaggi, con isole felici come la Germania dove i mezzi leggeri viaggiano gratis, altri Paesi che utilizzano la ’vignetta’ – un adesivo da incollare al vetro che attesta il pagamento annuale del pedaggio e che consente un utilizzo illimitato dell’autostrada, ma esistono pure quelle settimanali – e Stati che fanno pagare solo una determinata tratta come un grande viadotto e un mega tunnel. Non solo: vi sono diversi modelli di gestione, che possono essere una gestione interamente pubblica, un modello di concessione a soggetti pubblici e privati per finire poi nella tipologia di finanziamento del servizio che può ricorrere alla fiscalità generale oppure a tariffe specifiche.
Il modello delle concessioni a privati è presente, oltre che in Italia, in Francia, Grecia, Irlanda, Polonia, Portogallo, Spagna ed Ungheria, mentre negli altri Paesi vigono le altre tipologie, con la gestione pubblica diretta presente in Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia e Svezia mentre l’affi-damento ad impresa pubblica la si ritrova in Austria e nel Regno Unito. Un capitolo al centro del dibattito italiano degli ultimi mesi – caratterizzato dal crollo del Morandi e dalla fragilità delle gallerie soprattutto sulle tratte liguri – è quello relativo agli investimenti in manutenzione: se si confrontano Italia, Francia e Portogallo, tre Paesi a gestione ’privata’, si scopre che il Portogallo che nel 2010 investiva 800 milioni di euro nel 2012 scese a 100 per scendere ulteriormente negli anni seguenti. E se nel 2010 la Francia investiva 300 milioni oggi supera di poco i 100. L’Italia toccò i 400 nel 2011 e dal 2016 è stabile poco sotto i 200.
Molto interessante poi è anche il raffronto tra i livelli di pedaggi. Analizzando i dati relativi al 2018 si evince come il pedaggio applicato dai concessionari italiani per quanto riguarda i veicoli leggeri si collochi a metà strada rispetto agli altri sistemi a pedaggio in Europa (7,84 centesimi al chilometro contro i 6,41 centesimi/km della Grecia, i 7,68 centesimi/km della Francia e i 9,19 centesimi/km del Portogallo).
Va poi letto diversamente il costo in termini di centesimo/chilometro austriaco, pari a 1,50 euro: è sì decisamente inferiore a tutti gli altri ma è riferito al costo medio rapportato ai chilometri della cosiddetta vignetta, mentre la Germania, come si diceva prima, non applica né pedaggi né vignette per i veicoli leggeri. Interessante poi sapere che riguardo i veicoli pesanti (ai quali anche l’Austria e la Germania applicano il pedaggio) il nostro Paese è caratterizzato da un livello di pedaggio particolarmente basso rispetto agli altri Stati europei, fatta eccezione per la Germania che si colloca al nostro stesso livello. E questo, peraltro, spiega in parte il privilegiare il trasporto merci su gomma rispetto al ferro.
In conclusione in Europa si riscontrano differenti modelli di gestione delle reti autostradali, inoltre pare evidente che nessuno di essi si sia dimostrato decisamente superiore agli altri. Inoltre, in base all’analisi dei dati svolta dall’Osservatorio Cpi, non sembra si possa affermare che le spese per gli investimenti e per la manutenzione nel nostro Paese siano generalmente inferiori a quelle degli altri Paesi europei, così come non sembra che i pedaggi sulle autostrade dello Stivale siano particolarmente elevati.