Alle cinque della sera, 2 settembre 2020
Siamo i primi al mondo nel consumo di carne di squalo
Quante volte abbiamo mangiato carne di squalo, credendo che si trattasse di semplice pesce spada? Forse anche in questi giorni, forse anche ieri sera a cena. Ho letto che l’Italia è il primo paese europeo per il consumo di carne di squalo, spesso venduta come spada o di altri pesci: “Purtroppo attualmente vengono uccisi 100 milioni di squali l’anno per ragioni alimentari, che equivale al 7-8% del totale... Uccidiamo 3 squali al secondo! È uno dei tanti sfruttamenti insostenibili”. E ancora – secondo Shark Alleance Italia: “Molti italiani non lo sanno, ma quando comprano in pescheria oppure ordinano al ristorante verdesca, smeriglio, spinarolo, palombo, gattuccio, mako (ma anche, a seconda delle regioni, can bianco, cagneto, missola, pallouna, nizza, stera, cagnolo, penna, vitello di mare… ) in realtà scelgono sempre la stessa cosa: carne di squalo. E ne vanno letteralmente pazzi, se è vero che il nostro Paese è il quarto maggior importatore di prodotti di squalo al mondo, dopo Spagna, Corea e Hong Kong e siamo i maggiori consumatori europei.” Ebbene, cari lettori, io non C’è tuttavia un ultimo aspetto di queste notizie, che mi ha avvilito. Niente sapevamo, niente sappiamo e – presumo – anche in futuro poco o niente sapremo della (gustosa?) carne di squalo consumata come se fosse di pesce spada. Insomma, ci sono situazioni (ben più preoccupanti e gravi) non modificabili. Il mondo va avanti come vuole.
E non sarà certamente la mia umile nota a cambiare le cose, né in questo caso né in altri. Resta perciò la sensazione avvilente, oggi, di avervi fatto perdere solo un po’ di tempo. Piacerebbe sapere almeno, da fonti attendibili, se lo squalo faccia male o no, al nostro stomaco. Mi chiedo anche (vedi paragrafo sugli animali depressi): allo squalo farebbe piacere, sapere di essere cucinato e mangiati da noi umani?