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 2020  settembre 02 Mercoledì calendario

La postina del borgo più piccolo d’Italia

La sua giornata comincia alle 6.30, con la colazione per i figli e le prime faccende. Poi corre al lavoro, mezz’ora d’auto, attacca alle 8, smista la posta e alle 10 va «in gita», che non è proprio letterale, ma significa cominciare il giro per consegnare pacchi, lettere e bollette. Centoventi chilometri di sali e scendi tra le frazioni di San Severino Marche, dove il borgo più piccolo, Elcito, ha solo sette abitanti.
Che lì tutti conoscano Ivana Primucci, 46 anni e due figli di 12 e 17, Viola e Paolo, marito vigile del fuoco, Simone, forse non è proprio una notizia. Ma lo è certo sapere che due volte alla settimana affronta i cinque chilometri di curve in mezzo ai dirupi, dalla statale al microscopico borgo, con la pioggia e con il vento, con la neve e con il coronavirus. «Nei mesi di lockdown erano tutti felici di vedermi, anche se dalla finestra», racconta divertita alla fine del suo turno. «Un’altra volta, sotto una tempesta di neve, una signora volle a tutti i costi che entrassi a casa sua a bere una tazza di caffè, temeva che mi congelassi».
Gli abitanti, dicevamo, sono 7: due pensionati, la barista che però d’inverno apre solo il finesettimana e poi chiude da novembre a febbraio, un’altra anziana e tre persone che escono la mattina e tornano la sera. «Se devo consegnare i pacchi li lascio alla barista o alla coppia di pensionati», va avanti Ivana, che distribuisce la posta anche nel paese dove vive, a Poggio San Vicino, duecento anime in provincia di Macerata, dove tutti la chiamano per nome.
Quindici abitanti a Ugliano, 35 a Chigiano, 28 ad Agello, 15 a Castel San Pietro, 40 a Isola, Ivana non corre il rischio di gettarsi nella mischia, e di questi tempi è un vantaggio. «Ho cominciato a fare le prime sostituzioni nel ‘94, poi sono stata assunta a tempo indeterminato nel ‘98», racconta la postina del borgo con meno abitanti d’Italia, chiamato anche il piccolo Tibet delle Marche. «Non dico di fare pochi chilometri, però almeno vedo posti bellissimi. A Elcito le viuzze sono spettacolari, ovunque ti affacci c’è un panorama meraviglioso, con tutta la vallata. Le casine sono di pietra. Certo, non è comodissimo: a parte tutte le curve per arrivare al borgo, poi devi lasciare la macchina e proseguire a piedi».
D’estate l’ambiente si vivacizza un po’. Spiega: «Arrivano da San Severino le persone con la seconda casa che vogliono godersi il fresco, siamo a 800 metri». Lei, però, quando è libera qui non ritorna. «Io il fresco ce l’ho anche a casa. E se proprio non basta, vado a Monte San Vicino».