La Stampa, 2 settembre 2020
Vietato cantare in classe
E dire che per mesi ci hanno incoraggiato a cantare dai balconi per infondere coraggio e speranza. Ora invece gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno detto che no, cantare a scuola è pericoloso. Perché si spargono goccioline insidiose, si rischia di “schizzare” i compagni e aprire praterie al virus. Stesso discorso per il flauto e per vari strumenti a fiato, hanno poi specificato. Quindi niente musica, tutti in silenzio, anzi con la bocca chiusa dalle mascherine dove necessario. Immediata la bacchettata da parte di direttori d’orchestra e professori di conservatorio: già l’educazione musicale in Italia è trascurata, così la abbattiamo del tutto. E poi non c’è un solo studio italiano che spieghi almeno a quale distanza e in che misura ci sia emissione di droplet. In altri paesi, come Germania e Gran Bretagna, sono stati realizzate apposite rilevazioni sulle orchestre e si è scoperto che persino gli ottoni, considerati i più a rischio, non provocano troppe goccioline. Quanto ai cantanti, bastano visiere o barriere in plexiglass poco invasive e poco costose. Da noi si fa prima a vietare. E allora rilanciamo il grido di Toto Cutugno: «Lasciateci cantare».