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 2020  agosto 29 Sabato calendario

Monza, la seconda vita di Berlusconi e Galliani

«Cominceremo a prendere le misure del campo per il prossimo anno». Adriano Galliani sorride sornione immaginando l’emozione di ritornare con il Monza a San Siro sabato 5 per incontrare in amichevole il Milan. A giudicare dagli investimenti fin qui effettuati la strada per rivivere in serie A il personale derby del cuore non sarà poi così accidentata. Nessuna squadra in Italia finora ha accelerato le manovre sul mercato iniettando sette nuovi titolari nella rosa. «Con l’obiettivo di cambiare categoria, abbiamo l’obbligo di mutare tanti elementi. Chi accetta è convinto della bontà del progetto e si fida della filiera che c’era ai tempi del Milan: Fininvest, Silvio Berlusconi e il sottoscritto».
Ai tempi il dibattito interno era sull’opportunità di comprare Borghi o Rijkaard. «Eh ma non pensi che ora il presidente non si informi del Monza» rileva lo storico braccio destro del Cavaliere. «Ci sentiamo tutti i giorni. L’altra sera quando mi ha chiamato avevo paura che mi sgridasse per aver comprato troppo. Invece serafico mi chiede: “Adriano come facciamo a rinforzare ancora la squadra?”». Il datore di lavoro ideale, insomma: non a caso ieri è stato ufficializzato l’ottavo innesto, il terzino Carlos Augusto, nazionale Under 21 del Corinthians. «Posso dire che se non ci fosse stata questa proprietà e questi dirigenti, i giocatori arrivati finora mai avrebbero accettato una squadra di B. Chi lo ha fatto è convinto di restarci solo un anno: penso a Marko Maric e Christian Gytkjaer, rispettivamente capocannoniere del campionato croato e polacco. Barberis avrebbe potuto restare al Crotone e Barillà e Giulio Donati arrivano anch’essi dalla A». I maggiori giornali del mondo, dal New York Times al País, si sono interessati all’ultimo ballo di Silvio&Adriano. «Purtroppo il docu-film di Netflix è un progetto arenato perché con le norme antiCovid sarebbe stato un problema far entrare la troupe negli spogliatoi. L’attenzione ci gratifica: del resto se non lo sogni, non puoi realizzarlo».
Sabato prossimo avrà il batticuore entrando a San Siro. «Ma senza malinconia e tanto meno senso di rivincita. Grandissima felicità per vedere in campo le due maglie che ho amato». L’anno scorso scherzando Berlusconi provocò: «Se organizziamo un’amichevole, finirebbe 3-0 per noi». Si irrigidisce l’ad. «Ma no, era una battuta. Mi auguro con tutto il cuore di vedere a fine anno il Milan in Champions e il Monza in A. Il risultato di sabato nemmeno mi interessa: tiferò a partire dal 26 settembre (data di inizio della serie B, ndr) per la realizzazione del grande sogno».
Dopo aver vagheggiato Ibra se lo troverà di fronte sabato, fresco di rinnovo. «Il suo stipendio non è alla nostra portata. È stato come corteggiare Marilyn Monroe giovane. Peraltro oggi ricorre il decennale da quando lo portai in Italia da Barcellona. Il suo posto è a Milanello».
Galliani, ma quanto è lunga la strada per costruire un nuovo Milan? «È impossibile ripetere la storia con il Monza: non abbiamo alle spalle una metropoli e nemmeno una storia di Coppe dei Campioni. Ecco perché il nostro modello è l’Atalanta e per ora mi accontento da monzese di condurre la squadra della mia città dopo 109 anni di storia per la prima volta in A».