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 2020  agosto 30 Domenica calendario

In morte di Chadwick Boseman

Chadwick Boseman, la star di Black Panther della Marvel, è morto dopo una battaglia di quattro anni contro il cancro al colon. Aveva 43 anni. La notizia ha colto di sorpresa, tra shock e incredulità, Hollywood e il mondo intero: Boseman non aveva mai parlato della sua malattia.
Il tumore gli era stato diagnosticato nel 2016: ma da «vero combattente», come di lui parlano i familiari nel tweet postato venerdì sera (sabato in Italia), «è passato attraverso la malattia riuscendo a portare sullo schermo quei film che il pubblico aveva amato. Da Marcia per la libertà a Da 5 Bloods – Come fratelli, City of Crime e molti altri – tutti girati tra interventi chirurgici e chemioterapie. È stato l’onore della sua carriera dare vita a T’Challa, il sovrano di Black Panther».
Boseman si è spento nella sua casa di Los Angeles circondato dall’amore della moglie, Taylor Simone Ledward, e dei genitori. Moltissimi i messaggi di cordoglio di attori, atleti, musicisti, politici: «Il vero potere di Boseman era più grande di qualsiasi cosa abbiamo visto sullo schermo» ha twittato il candidato alla presidenza Joe Biden.
L’eredità del divo, condensata in 14 film in 12 anni di carriera, può essere riassunta in una parola: orgoglio. Oltre ad avere interpretato il personaggio T’Challa nei film Marvel, Boseman era famoso per i potenti ritratti, pieni di umanità e dignità, di pionieri afroamericani. Come Jackie Robinson, primo giocatore di baseball di colore a essere entrato nella Major League in 42 – La vera storia di una leggenda americana (2013); o Thurgood Marshall, futuro giudice della Corte Suprema interpretato in Marcia per la libertà (2017); o, ancora, James Brown in Get on Up (2014). Figlio unico, Boseman era nato il 29 novembre 1976 ad Anderson, Carolina del Sud. Dopo la laurea, aveva frequentato la British American Drama Academy di Oxford, grazie a una borsa di studio finanziata da Denzel Washington (quando la carriera di Boseman è decollata, l’ha preso in giro dicendo che voleva un ritorno sull’investimento).
Per la futura icona di Hollywood il successo non era stato immediato: dopo parti minori in Law & Order e CSI: NY, erano arrivati i ruoli in Lincoln Heights – Ritorno a casa (2008-2009) e in Persone sconosciute. Era stata l’interpretazione di Robinson a portargli il giusto riconoscimento. Il suo carisma e la sua intensità avevano poi aperto la porta ad altri ruoli. Nel 2014, presentato come l’attore che avrebbe portato Black Panther al cinema, Boseman era passato da superstar a supereroe: il primo afroamericano in un franchise.
Quello del regista Ryan Coogler non è stato solo un blockbuster (1.3 miliardi di incassi a fronte di 200 milioni di budget), ma una svolta nella rappresentazione per il pubblico nero. Black Panther è stata la prima pellicola di supereroi a ottenere una nomination all’Oscar per il miglior film. Il sequel di Black Panther era tra i film più attesi della Marvel. Nessun dubbio: a interpretarlo sarebbe stato Boseman. Non rivederlo mai più sembra inconcepibile.