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 2020  agosto 30 Domenica calendario

I vip negazionisti

Una vignetta del New Yorker si intitola Convegno di negazionisti: dal pulpito, senza mascherina, il relatore chiede «Ci siamo tutti?». E il pubblico: «No».
Un analogo convegno dei vari famosi che nel corso di questi mesi di pandemia si sono lasciati andare a dichiarazioni negazioniste riunirebbe popstar e sportivi, cospirazionisti e malconsigliati, temerari e semplici bastian contrari; inclini, quasi tutti, dopo la sparata e le immancabili polemiche social, a dire come nella vignetta «No, non c’ero», mi sono sbagliato, il virus esiste eccome; a volte perché l’hanno preso.
È il caso del tennista Novak Djokovic, primo e più famoso tra gli sprezzanti della pandemia e da sempre no-vax: organizza per luglio un torneo di tennis a Zara, indifferente alle regole anti-contagio. Il torneo diventa un focolaio, lui stesso e la moglie prendono il Covid-19, lui si scusa: «Mi dispiace per ogni contagio avvenuto». «Non ho mai detto che il virus non esiste» è stato il commento di Flavio Briatore in ospedale col Covid-19 dopo aver criticato le ordinanze anti-Covid che danneggiavano il suo Billionaire (comunque 58 positivi nello staff).
Al filone cospirazionisti (con social media manager distratti) appartengono invece Madonna e Lewis Hamilton. Lei ha detto su Instagram che il vaccino c’è ma è nascosto «per tenerci nella paura»; il pilota di Formula 1 su Facebook ha accusato Bill Gates di mentire sui vaccini. Tutto sparito in poche ore.
Cospirazionista-protervo invece il cantautore Van Morrison: cinque giorni fa, senza poi marce indietro, ha lanciato un appello al mondo della musica per contrastare «questa pseudoscienza» e tornare a fare concerti. E poco importa se al «collega» Miguel Bosé il coronavirus ha portato via la mamma, Lucia Bosé, morta a 89 anni a marzo: è stato lo stesso tra i capifila della protesta di Madrid contro le mascherine, e ha definito il virus «la gran mentira». Poi ha parzialmente ritrattato. Come Carla Bruni che all’inizio della pandemia salutava con baci e abbracci l’ad di LVMH, dicendogli «ma certo che ci baciamo, siamo della vecchia guardia, non temiamo nulla» e poi aveva simulato una crisi respiratoria (e aggiunto, chissà perché, «non siamo nemmeno femministi!»).
In Italia nel fronte anti-mascherine milita Vittorio Sgarbi, che da sindaco di Sutri (Vt) multa chi la indossa; Massimo Boldi, che le vede come «un modo per tapparci la bocca e terrorizzarci» (da parte di chi? «Dei padroni del pianeta»); il tenore Andrea Bocelli che si era detto «umiliato e offeso» dal lockdown, non conoscendo «nessuno che sia stato in terapia intensiva». E poi: «Sono stato frainteso». Ai convegni dei negazionisti, reali e metaforici, succede.