ItaliaOggi, 29 agosto 2020
Un galateo anche con le mucche
Il 6 luglio non si è svolta la tradizionale fiesta di San Firmino a Pamplona. I tori scatenati per le vie della cittadina all’inseguimento dei soliti turisti fuori di testa, con il tradizionale bilancio di morti e feriti. Colpa di Hemingway che ne parlò in Il sole sorge ancora, o Fiesta. A causa del Covid, è la quinta volta che accade. Ma state attenti se avete deciso di andare in Austria, in vacanza in Tirolo. Gli alpeggi offrono aria pura e non c’è problema a tenere la distanza per evitare contagi. Il problema è che le mucche considerano i prati ad alta quota casa loro e non amano i visitatori fastidiosi, accompagnati da bambini urlanti e da cani inquieti. E caricano a testa bassa gli intrusi.
Gli incidenti sono frequenti. Una turista tedesca ha rimesso la vita nel 2014, e l’allevatore è stato condannato a un esoso risarcimento, poi ridotto alla metà, perché il giudice ha constato che parte della colpa fosse della vittima imprudente. Ad evitare altri incidenti, il Tirolo ha pubblicato un Knigge, cioè un sorta di galateo, un manulae di comportamento sugli alpeggi. «Non sono uno Streichel-Zoo». Cioè uno zoo dove si accarezzano gli animali. E non ci sono Killer-Kühen, mucche assassine, si legge nella prima pagina, il termine ad effetto usato dai cronisti. Non hanno l’aspetto bellicoso di un toro Miura, quelli che incutevano timore al Cordobes, ma una mucca da latte pesa 400 chili, e non è meno pericolosa. A me è capitato, molti anni fa, non in Tirolo ma in Normandia, o forse in Bretagna, su un prato in riva al mare. Non volevo fotografare la mandria, ma la marea e una mucca bianca e nera non gradì. Per fortuna era pigra, e mi caricò al piccolo trotto.
I vitellini fanno tenerezza ma evitate di accarezzarli. Le madri non gradiscono, e scambiano le carezze per un’aggressione. Non vi scattate un selfie davanti alla mucca con il folcloristico campanaccio al collo. Una foto potrebbe costarvi cara. Meglio tenere una distanza minima di almeno 50 metri. Se una mucca vi sbarra il passo sul sentiero, non cercate di cacciarla, aspettate con pazienza che se ne vada altrove.
Non abbandonate i sentieri che attraversano gli alpeggi e non invadete i prati. Evitate scatti e movimenti bruschi, e non gridate. Soprattutto non guardate una mucca negli occhi, è una sfida, si sente minacciata, e reagisce. State attenti ai segnali, se abbassa il capo, e comincia a sbuffare, mettevi al riparo dietro. E portatevi un bastone da passeggio, un colpo sul muso della mucca vi potrebbe salvare.
Andate pure in gita con i bambini ma teneteli per mano. Si entusiasmano facilmente, credono che gli animali siano quelli dei cartoni animati di Walt Disney e corrono incontro alle mucche che si spaventano e reagiscono prima che si faccia in tempo a salvare il figlioletto.
Anche i cani non sono verboten, vietati, ma teneteli al guinzaglio, l’alpeggio risveglia in loro l’istinto sopito del cacciatore, anche nei barboncini nati in città. Le mucche non li amano. Ma se vi aggrediscono, lasciate libero il cane, e lui vi salverà, spaventando la mucca che ha paura anche di un chihuahua. Per natura sono pacifiche, ma vogliono essere lasciate in pace. L’ ente del turismo tirolese distribuisce il galateo gratis.