ItaliaOggi, 27 agosto 2020
Capelli contro l’inquinamento delle acque
Capelli, da rifiuto a risorsa da valorizzare nell’economia circolare con molteplici usi: lo si è visto a Mauritius dove i capelli umani sono stati utilizzati per assorbire gli idrocarburi in mare. Una startup francese, Capillum, ha in progetto di ricavare la cheratina dai capelli per realizzare prodotti per la cura della pelle e altre innovazioni destinate all’agricoltura.I capelli sono stati il materiale insolito utilizzato nelle barriere galleggianti all’isola Mauritius per arginare e assorbire la marea nera di 3.400 tonnellate di idrocarburi fuoriusciti dalla nave giapponese Mv Wakashio naufragata il 25 luglio, e poi affondata, nei pressi della barriera corallina al largo dell’isola nell’Oceano Indiano. Una parte del greggio e del gasolio sversato è stata pompata. Secondo gli esperti gli sforzi dei volontari che hanno donato i capelli non sono stati vani. I capelli assorbono gli oli, ma non l’acqua, che neppure trattengono.
Sui capelli hanno scommesso non soltanto i volontari dell’isola di Mauritius. In Francia la società Capillum, prima a raccogliere e riciclare i capelli per scopi eco-responsabili, ha organizzato una raccolta di capelli umani da inviare a Mauritius (che non li ha accettati) alla quale hanno risposto non soltanto da tutta la Francia, ma anche da Germania, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Portogallo inviando tonnellate di capelli umani. Sono ultra efficaci: fanno meglio che assorbire, trattengono gli idrocarburi nelle proprie scaglie fino a otto volte il proprio peso. In teoria, dopo averli utilizzati si potrebbero strizzare per recuperare gli oli e gli idrocarburi, ha detto a Le Monde, James Taylor, fondatore insieme a Clément Baldellou di Capillum, la startup francese di Clermond-Ferrand creata un anno fa dai due giovani di 25 e 26 anni.
I pionieri in materia si trovano negli Stati Uniti. In California, l’organizzazione Matter of Trust, specializzata nel riciclo di ogni sorta di materiale e rifiuto già nel 2007 ha utilizzato con successo i capelli per assorbire gli idrocarburi fuoriusciti da una nave cargo nella baia di San Francisco.
Capillum finora ha lavorato con 200 parrucchieri decisi a riciclare i capelli. In Francia vengono buttate via all’incirca 4mila tonnellate di capelli l’anno, ossia 70 milioni di metri cubi che riempiono 400 mila vasche da bagno, per dare un’idea. I due fondatori puntano a creare una filiera diversificata con prodotti non solo contro l’inquinamento delle acque, ma per lo sviluppo sostenibile.