il Fatto Quotidiano, 27 agosto 2020
Bestiario dei passeggeri sugli aerei
Fosse per gli stereotipi su di loro che i passeggeri dicono a mezza voce – “Ma i piloti si sposano con le hostess?”, “Alla fine sono tutti camerieri”, “Lo sai che non possono donare gli organi?” –, la loro vita in cabina sarebbe triste e monotona. Invece, come scrivono Franco Lombini e Mario Tadiello, laureati, traduttori e steward di lunga data, “nell’alto dei cieli la realtà supera di gran lunga la più fervida delle fantasie”. In Apriti cielo. Confessioni minime di due steward al servizio di sua Maestà (Bookabook), uscito alla fine del lockdown, raccontano la scoperta “dell’umana turbolenza”. E rivelano informazioni curiose e inedite, come il fatto che in mano degli steward ci sia il profilo di ogni cliente, tanto che “sappiamo persino chi ha l’alito cattivo”.
Si comincia con la carica dei quaranta super ortodossi, i cui figli decidono di giocare con le parrucche delle madri, tanto che a fine volo su una delle capigliature finisce una gomma da masticare che Franco deve togliere tagliando la ciocca senza farsi vedere. Si passa per le acrobazie erotiche di due giovanotti e una “donzella genuflessa che sta combattendo una guerra su due fronti”, dove la cosa bizzarra non è tanto il sesso orale quando la risposta ai due steward prontamente intervenuti: “Abbiamo quasi finito”. Non meno surreali sono i due passeggeri ribattezzati “Stabilo”; lui tuta gialla fosforescente, lei tailleur arancione e camicia verde “così se ammariamo l’elicottero ci vede prima”.
Ma c’è anche la bambina che sale con l’orsone di peluche gigante, piazzato sul water della toilette in mancanza di spazio, la passeggera che pretende una lavatrice di panni durante il volo, la claustrofobica che incastra un cuscino nella porta della toilette, due signore che fanno la doll therapy con due bambole trattate come bambini veri, infine le richieste assurde: “Posso avere un bicchiere di champagne blu? L’ho visto in un film”. Tra la signora che vomita apposta per avere sedili liberi intorno a sé, bambini che urlano come indemoniati e passeggeri che ogni tanto vanno ammanettati, capita che anche lo steward si sbagli, annunciando di avere a bordo un passeggero con una severa “penis allergy” (allergia al pene) invece che “peanuts allergy” (noccioline). Insomma, è vero che gli aerei inquinano ma, i due ne sono testimoni, quanto a spettacolo a bordo forse non sono secondi a nessun mezzo di locomozione. Persino Greta potrebbe sorridere.