la Repubblica, 27 agosto 2020
Il regalo all’amante inguaia Juan Carlos
Più che una villa, una reggia. Non è un caso che, quando nel 2015 la acquistò per la considerevole somma di 6,7 milioni di euro (e altrettanti per la ristrutturazione, assicura lei), Corinna Larsen era reduce da una lunga e appassionata relazione con una delle grandi teste coronate d’Europa. Allora, il suo “ex”, re Juan Carlos di Borbone, che pochi mesi prima aveva abdicato a favore del figlio Felipe VI, le aveva già chiesto indietro il regalo da 64,8 milioni di dollari (a sua volta parte della donazione da 100 milioni ricevuta da re Abdallah dell’Arabia Saudita) fattole tre anni prima attraverso un giro di conti correnti in paradisi fiscali e società offshore. Una ripicca di fronte al rifiuto dell’inflessibile consulente finanziaria e intermediaria tedesca a riprendere un rapporto ormai definitivamente appassito.
Ripicca per ripicca, lei si tenne i soldi e comprò una casa da fare invidia alla Zarzuela, la residenza reale di Madrid (che non è proprio il massimo dello sfarzo, a differenza del Palacio de Oriente, riservato solo alle cerimonie ufficiali). Una residenza inglese di campagna a Bridgnorth, nello Shropshire, pochi chilometri di distanza dal Galles. Chyknell Hall Estate, così si chiama, è una proprietà di 81 ettari con ogni tipo di comodità. Piscina e campo da tennis, varie stalle, campo da cricket, sala da biliardo, una fornitissima cantina, biblioteca. E nella grande casa di undici stanze, tre saloni, numerosi bagni. Tutto con arredamenti principeschi e rifiniture di lusso.
Se per anni a Bridgnorth ci si è chiesti chi fosse il misterioso compratore della proprietà, ora Chyknell non ha più segreti. Soprattutto per il pubblico spagnolo, affamato di notizie su uno scandalo reale sempre più sorprendente, e che ora ritrova su giornali e siti web tutte le foto della residenza pagata da Corinna con i soldi di Juan Carlos. La storia viene ora alla luce grazie all’inchiesta aperta dal procuratore svizzero Yves Bertossa, lo stesso che indaga anche sulla donazione saudita all’ex sovrano di Spagna, da tre settimane rifugiato ad Abu Dhabi – nell’hotel più caro del mondo, pernottamento 11mila euro al giorno – sotto la protezione del potentissimo principe ereditario Mohammed bin Zayed. Bertossa vuole vederci chiaro sulle modalità di acquisto della proprietà, che Corinna ha messo a nome dei Jade Trust, una fondazione panamense il cui beneficiario, rivela il quotidiano El País, è il figlio Alexander zu-Sayn Wittgenstein.
L’interesse del magistrato di Ginevra è legato al fatto che la residenza è stata comprata dopo il maxi-bonifico da 64,8 milioni di dollari fatto da Juan Carlos (anch’esso oggetto dell’inchiesta) e all’opaca struttura finanziaria creata da Larsen per l’operazione, coinvolgendo il figlio oggi diciottenne, ma che allora aveva appena 13 anni. L’ex amica intima del re, nel mirino dei giudici elvetici dal 2018 con l’accusa di riciclaggio aggravato di capitali, ha confessato davanti a Bertossa di aver fatto ricorso a un intreccio di società offshore panamensi per acquistare la proprietà inglese. E ha aggiunto ch e l’operazione è stata realizzata grazie all’aiuto dell’avvocato svizzero Dante Canonica, guarda caso direttore della fondazione Lucum, che ha come primo beneficiario Juan Carlos di Borbone.
Ai bei tempi della storia d’amore, lui per averla vicino le aveva assegnato una residenza a pochi passi dalla Zarzuela, la tenuta La Angorrilla sui monti del Pardo, proprietà dello Stato. La regina Sofia sapeva e taceva. Ora Corinna vive tra Londra e Monaco, lui fugge dagli scandali negli Emirati. L’unica destinazione che li tiene uniti è Ginevra, dove c’è un magistrato disposto ad andare fino in fondo.