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 2020  agosto 27 Giovedì calendario

Mediobanca, dalla Bce via libera a Del Vecchio

Via libera della Bce a Leonardo Del Vecchio ad acquisire fino al 19,99% di Mediobanca. Ieri il verdetto della Vigilanza. Bene ha reagito la Borsa, con un +3,54% di Mediobanca a 7,5 euro. Il patron di Luxottica, 85 anni, attraverso la holding lussemburghese Delfin è pronto a crescere in Mediobanca, rafforzando il ruolo di primo socio conquistato l’anno scorso quando, un po’ a sorpresa, si è portato al 9,9%, comprando in Borsa il 6,9% e poi, a novembre, parte della quota ceduta da Unicredit.
Via libera della Bce a Leonardo Del Vecchio ad acquisire fino al 19,99% di Mediobanca. Il verdetto della Vigilanza è arrivato ieri al termine dei 60 giorni lavorativi dalla richiesta di fine maggio, secondo la formula del silenzio-assenso. Un risultato che la Borsa ha sottolineato con un +3,54% di Mediobanca a 7,5 euro.
Il patron di Luxottica, 85 anni, attraverso la holding lussemburghese Delfin si prepara così a crescere in Mediobanca, rafforzando il ruolo di primo socio conquistato a sorpresa tra settembre e novembre quando si è portato in due step al 9,9%, comprando in Borsa il 6,9% e poi, a novembre, parte della quota ceduta da Unicredit. Del Vecchio in un primo momento aveva criticato la strategia di Mediobanca come troppo dipendente dagli utili della quota del 13% in Generali (di cui Del Vecchio è azionista con il 5%) e dal credito al consumo e meno dall’investment banking. Nel frattempo ha modificato la sua posizione, dichiarando appoggio e sostegno al nuovo piano industriale del ceo Alberto Nagel, la cui Mediobanca è diventata intanto advisor nei maggiori deal dell’anno: la fusione Fca-Psa, l’ops di Intesa Sanpaolo su Ubi e ora la vendita di Mps per conto del Tesoro.
Secondo indiscrezioni, Del Vecchio – che ieri ha telefonato a Nagel per avvisarlo dell’ok Bce – potrebbe innanzitutto salire fino al 13-14% magari comprando da Vincent Bolloré, che ha il 5,7%, superando così il 12,6% del «patto di consultazione» (Mediolanum, Fininvest, Benetton, Gavio, Ferrero tra i soci).
Per superare i dubbi del regolatore sui rischi di un’impasse nella governance, Del Vecchio (assistito dall’avvocato Sergio Erede e da Vittorio Grilli di Jp Morgan) avrebbe affinato la strategia chiedendo l’ok a crescere come «investitore finanziario». Un elemento decisivo in una fase cruciale per Piazzetta Cuccia: all’assemblea di fine ottobre si dovrà rinnovare il consiglio e per la prima volta sarà il board uscente a presentare una lista. Sarà di fatto un rinnovo del consiglio in scadenza, dal quale usciranno solo Alberto Pecci e Marine Bolloré, da sostituire con due donne. Dato che Del Vecchio non ha intenzione di presentare una lista, bisognerà vedere se appoggerà quella del board o quella di Assogestioni oppure un’eventuale altra lista. A luglio il fondo attivista Bluebell aveva inviato una lettera critica della strategia di Mediobanca e non ha mai escluso di presentare una propria lista. In ogni caso la linea fatta filtrare nei mesi scorsi da Del Vecchio è di garante della stabilità e quindi dell’italianità di Mediobanca. Secondo altre letture Del Vecchio punterebbe, via Mediobanca, a spingere Generali a operazioni straordinarie anche con aumenti di capitale.