Il Sole 24 Ore, 26 agosto 2020
L’Italia del calcio nella truffa di Londra
Nei due anni a Londra tra il 2016 e il 2018, dopo ogni vittoria in casa del Chelsea Football Club, Antonio Conte si sedeva a cena al ristorante Gola. A due passi da Stamford Bridge, lo stadio della squadra di calcio inglese, il ristorante era diventato il ritrovo per il mister italiano, anche lui pugliese, e dei giocatori. Il proprietario, il 47enne pugliese Aaron Rutigliano, è una celebrità nel quartiere di Fulham: ai suoi tavoli si sono attovagliate le più grandi celebrità mondiali, da Mick Jagger ad Al Pacino. Ed è lì che l’allora coach del club di Roman Abramovic è finito nella rete di Massimo Bochicchio, il finanziere truffaldino a cui il Tribunale di Londra ha congelato beni per oltre 60 milioni di dollari.
L’ ex Ct della Nazionale e attuale allenatore dell’Inter, è finito invischiato in una truffa finanziaria dove ha visto svanire 30 milioni. Ma la star del calcio, ex campione della Juventus, è solo la punta dell’iceberg dello scandalo Kidman, il fondo di investimento di Bochicchio.
Dietro la finta società londinese che prometteva guadagni spettacolari si scopre una “Calciopoli” italo-inglese della finanza. Accanto a Conte, infatti, tra gli investitori compaiono anche altri nomi famosi e vip del mondo del pallone: tra gli investitori che hanno perso i loro soldi figura pure la Superb Sport Ltd, società inglese con sede a Kingston-Upon-Thames un sobborgo di Londra. Il proprietario e manager è un personaggio italiano noto in Inghilterra: Luca Bascherini, agente Fifa e procuratore di calciatori. Nella primavera del 2019, l’agente aveva previsto lo sbarco di Lukaku in Italia, ed è avvenuto proprio sotto la gestione di Conte. Il manager italiano era anche il procuratore di Patrice Evra, che proprio Bascherini fece arrivare dal Manchester City alla Juventus nell’estate 2014 quella del burrascoso addio di Conte. E lo stesso Evra sarebbe tra i truffati. Anche Bascherini pare sia un assiduo frequentatore del ristorante Gola e alcuni rumor suggeriscono che proprio lì possa essere nata la Pallone Connection tra Italia e UK, che riunisce nella Kidman sportivi legati ai due paesi per interessi professionali. Gli affari per Bascherini sembrano andare bene: a fine 2019 aveva in cassa 1,4 milioni di liquidità, raddoppiata dall’anno prima e con un capitale di 2 milioni. All’agente fa capo anche una seconda società, la 115 Flood Street, amministrata da una signora cinese, Yuet Sun Tse, che curiosamente risulta registrata come casalinga.
Man mano che si scava nella vicenda, Bochicchio assomiglia sempre più alla versione italiana di Bernie Madoff, il truffatore americano che fece sparire milioni di dollari di clienti, e la sua Kidman come una truffa con diramazioni sempre più intricate. E dove pure gli inquirenti si perdono: a Londra girano voci che lo Schema Ponzi, in cui sono finiti, potesse nascondere attività per mascherare fondi. Non è chiaro ancora fino a che punto gli investitori fossero delle ignare pedine di Bochicchio che, per attrarre investitori, a Londra coi suoi interlocutori millantava una stretta amicizia con Marco Tronchetti Provera e di aver aperto linee di credito a Pirelli, quando era capo del suo desk in HSBC.