Corriere della Sera, 26 agosto 2020
Laura Pausini e le nozze d’oro dei genitori
Due figlie, tre nipoti e un bacio. L’algebra dei sentimenti della famiglia Pausini ha i nomi di Laura e Silvia, le due figlie, Cecilia, Matteo e Paola, i tre nipoti, e quel bacio che Gianna e Fabrizio si diedero il 14 marzo di cinquant’anni fa, davanti a quattro piani di panna, lei con il cappellino in stile Holly Hobbie, lui con certe basette folte e ben allineate che arrivavano dritte dritte dal secolo scorso. «Da questo bacio è nata una storia meravigliosa. Siete opposti e siete perfetti. Complici. Siamo nate e cresciute in un equilibrio sognante e tra sgridate nascoste da un sorriso. Non potevamo chiedere di più. Siamo così orgogliose di essere vostre figlie... Siete un grande esempio per noi».
Così scriveva il 14 marzo scorso su Instagram la primogenita Laura, settanta milioni di dischi venduti nel mondo, 225 di platino, un Grammy Award e quattro Latin Grammy Award, quel giorno nei panni di figlia e basta, rammaricata per il fatto di dover rimandare la festa: «I vestiti sono pronti, l’amore anche di più... Presto festeggeremo la vostra vita insieme e non vediamo l’ora!».
Promessa mantenuta domenica. In differita di cinque mesi e nove giorni, Gianna e Fabrizio hanno ricevuto gli onori che Laura e Silvia avevano immaginato per loro. Una cerimonia nuziale in una cappella privata della campagna faentina e il ricevimento serale sotto le stelle, nel giardino di una villa. Don Tiziano (Zoli), parroco di Solarolo, ma soprattutto amico di famiglia, ha officiato la messa in cui la coppia ha rinnovato le promesse («Senza dire niente, nel vostro cuore, perché l’emozione è tanta...», li ha esortati il prete), mentre un violino suonava l’Ave Maria di Schubert proprio allo scambio degli anelli. Cecilia e Paola, le due cuginette, hanno lanciato i petali ai piedi degli sposi. Mascherine bianche personalizzate, foto di gruppo con trentatré persone – i nipoti, i fratelli e gli amici più stretti – escluso il fotografo, Gianluca Camporesi. Quattro ore con Ray Charles, Elvis Presley, Charles Aznavour, The Platters e Michael Bublé in sottofondo (ma nella playlist i genitori hanno chiesto anche le canzoni della figlia Without you, Due innamorati come noi e Volevo dirti che ti amo in versione spagnola).
È stata Laura, a cose fatte, a condividere la gioia del traguardo con i suoi tre milioni e duecentomila follower, in italiano e in spagnolo. «Ieri sera (domenica, ndr), con un ritardo di 5 mesi rispetto alla data originale rimandata per Covid, i miei genitori hanno festeggiato 50 anni di matrimonio, risposandosi. Nonostante le mascherine e le poche persone invitate, è stata una festa bellissima, che io e mia sorella Silvia abbiamo studiato per far sì che fosse indimenticabile per loro. Gianna e Fabrizio: i loro nomi si sono uniti il 14 marzo del 1970... che meraviglia vederli così 50 anni dopo!».
Sempre lei ha girato i brevi filmati rilanciati nelle storie di Instagram, uno con il «babbo» che «tampina ancora» la mamma. E poi ci sono le foto della messa, con la signora Gianna emozionata in Giorgio Armani (come il resto della famiglia), la veletta in testa e la faccia illuminata di chi non si è sottratta al tempo, e il marito in completo blu e maglietta, che ostentava più sicurezza. Ma che i caratteri fossero opposti lo aveva anticipato Laura: insegnante lei, musicista lui, hanno trascorso la vita costruendo giorno dopo giorno un equilibrio precario e perfetto. Anche se non è stato facile, per esempio agli inizi, quando i figli non riuscivano ad arrivare, o quando Laura con un colpo di testa andò a vivere a Milano con il compagno di allora, senza dargli il tempo di metabolizzare la decisione, o quando Silvia e il marito ebbero un incidente in autostrada, con i due gemelli in grembo. «I sacrifici, le rinunce, le difficoltà, i momenti “no” che hanno sempre fatto tornare “sì”... Questi sono due genitori che ci hanno insegnato a sognare e ieri sera abbiamo cercato di far loro vivere come in un sogno», ha scritto Laura. Chiudendo, a ragione: «Oggi come oggi, è difficile vedere una coppia arrivare a questo traguardo ed è un insegnamento per noi e per i nostri bambini. Chissà se loro due si rendono conto di cosa hanno fatto per tutti noi».