ItaliaOggi, 25 agosto 2020
Periscopio
Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi! Oscar Wilde.
A 102 anni compiuti la vita è una barba. È terribile non avere un futuro. Non poter fare progetti. L’unica aspettativa che posso coltivare è arrivare viva a fine giornata. Badando a non cadere. Marida Recchi (Aldo Cazzullo). Corsera.
L’allungamento della vita non è solo un problema di riforma delle pensioni. Bisogna adattare le regole della società al cambiamento della vita, e non la vita alle regole della società. Romano Prodi. Corsera.
Il vizio peggiore dei giornalisti è che sono troppo attenti ai pettegolezzi. Spesso inventano dichiarazioni fra virgolette che non sono state pronunciate. Riccardo Franco Levi, presidente degli editori di libri (Aec). (Stefano Lorenzetto). Corsera.
L’invidia e l’ammirazione per Milano sono sentimenti che si muovono nei sotterranei della vita pubblica ordinaria e salgono in superficie nei momenti in cui la normalità viene infranta. Sono conflitti antichi, che interferiscono, sovrapponendosi, con la cronaca di oggi, ma non sono necessariamente distruttivi. È che siamo così abituati ai conflitti sterili che non riusciamo a concepire un conflitto che produce nuovi percorsi. Luca Doninelli, scrittore (Luca Mirenzi), Huffington Post.
Stiamo assistendo a una radicale trasformazione della vita politica e sociale italiana che opera attraverso l’instaurazione di un puro e semplice terrore sanitario e di una sorta di religione della salute. Giorgio Agamben, filosofo di sinistra in A che punto siamo? Quodlibet.
L’Europa ha reagito alla stagnazione da Covid. Ora tocca a noi. Ma siamo con i ceppi alle ruote e il freno a mano tirato. Ci frenano le istituzioni. Anche la magistratura non dà grande prova di sé. Andrea Illy, industriale (Giuseppe Bottero). la Stampa.
Chi volesse carne, avrà il gallo nostrano all’ortolana (tanto di cappello), l’anatra stufata alle cipolle, la guancia di bue al Timorasso. Se invece siete devoti al pesce, ecco le rane nostrane fritte. Uno spettacolo: sode, croccanti, esagerate. Oppure, le alborelle e i gamberetti del delta del Po in fritto; il persico trota al sale; l’anguilla in olio cottura. «Da Manuela», frazione Capraglia, Isola Sant’Antonio (Alessandria), a pochi metri dal Po. tel. 0131857177 (Tommaso Farina). Libero.
Io dirigo a Firenze la scuola D’Oltrarno.Gratuita per i ragazzi, con fondi pubblici che usiamo con grande virtù. Ci credo moltissimo, mi impegno perché questi ragazzi siano più bravi di me. Pierfrancesco Favino, attore (Arianna Finos), la Repubblica.
Cinque anni nel liceo di ininterrotta predicazione mi hanno allontanato da Dio perché a mio parere i preti sbagliavano approccio. Anziché concentrarsi sulle domande si sforzavano a fornire risposte. Che puntualmente mi apparivano poco credibili. Paolo Sorrentino, regista (Antonio Gnoli), la Repubblica.
Cossiga è stato un personaggio tragico. Dai tempi di Aldo Moro ai tempi del piccone, Cossiga ha dovuto dare il colpo di grazia a chi più amava: la Dc e i suoi capi a partire da Moro, la repubblica dei partiti di cui era figlio. Più il Vaticano, i grembiulini, la Gladio, il Mossad, i poteri forti che stavano svendendo il Paese, le sue profetiche polemiche contro i giudici scalmanati. Marcello Veneziani. La Verità.
La «marcia dei 40 mila» dell’ottobre 1980, un corteo di quadri Fiat contro i sindacati che da 35 giorni, con il sostegno del leader comunista Enrico Berlinguer, bloccavano la fabbrica per protestare contro l’annunciato licenziamento di 14 mila lavoratori, fu un capolavoro di Cesare Romiti per preparazione e audacia: salvò la Fiat e impresse un cambiamento decisivo ai rapporti industriali in Italia. Le imprese italiane, le piccole e le grandi, vi videro la concreta conferma che né il governo né le associazioni di categoria erano riusciti a dar loro, e cioè che a sostenere il paese sono le imprese, chi le gestisce e chi vi investe i propri risparmi. Franco Debenedetti. Il Foglio.
Ogni volta che la crisi supera i livelli di guardia, lì proliferano esoterismi e gnosticismi. Ho studiato gli Eranos Jahrbücher, le conferenze che un gruppo di straordinari personaggi (da Jung a Hillman, da Corbin a Scholem fino a Eliade) hanno tenuto ad Ascona. Quei discorsi affondavano le loro radici nella cultura della crisi tipica del periodo tra le due guerre. E Jung vi giocò un ruolo fondamentale. Giovanni Filoramo, studioso delle religioni (Antonio Gnoli). la Repubblica.
La mia era una famiglia della media borghesia: mia madre diplomata in pianoforte al conservatorio; mio padre fece fortuna con i ricambi di automobile. Sono nato nel 1943, mio padre seppe della nascita, nel campo di prigionia in Polonia. La prima volta che mi vide avevo due anni. Tornò avventurosamente dopo una fuga. Ho avuto in sorte una buona famiglia, arricchita da un fratello, Alberto, di tre anni più giovane. Alle elementari cominciai ad appassionarmi ai miti greci. Il liceo al Carducci e poi al Parini. Le prime letture impegnative. Mio nonno mi regalò un’edizione in tre volumi dei Dialoghi di Platone. Mi piacevano i fumetti e il cinema. Salvatore Veca, filosofo (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Tutti credono che il riso Venere venga dall’Oriente, dove in effetti si coltivano qualità nere, viola, rosse, ma inadatte per i risotti. In realtà è un nome commerciale inventato a Vercelli nel 1997. Idem il grano Kamut, che non c’entra nulla con i faraoni: è un marchio registrato nel 1989 da Bob Quinn, statunitense. Dario Bressanini, dietologo (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Lo sport fa bene alla salute di chi già ce l’ha. Roberto Gervaso.