Corriere della Sera, 25 agosto 2020
L’ultrà Kellyanne lascia la Casa Bianca
In una Casa Bianca nella quale prima o poi quasi tutti, salvo i parenti stretti del presidente, hanno dovuto gettare la spugna, esce di scena anche Kellyanne Conway, protagonista della prima ora, insieme a Steve Bannon, della campagna 2016 e poi consigliere di Trump alla Casa Bianca. A differenza di tanti funzionari, consiglieri, capi di gabinetto, Kellyanne non è stata messa alla porta da The Donald che, anzi, la vorrebbe ancora nonostante i continui, furibondi attacchi al presidente di suo marito George Conway: un avvocato conservatore che ha addirittura fondato un’associazione, il Lincoln Project, per federare i repubblicani ostili a Trump.
Coriacea, capace per quattro anni di evitare le trappole, convivere col «toro scatenato» Donald resistendo a numerosi attacchi e richieste di dimissioni, apparentemente Kellyanne cade per una sorta di faida familiare architettata da una dei quattro figli: la 15enne Claudia che, diventata una star dei social media (600 mila follower su TikTok, 350 mila su Twitter, 89 mila su Instagram), ha cominciato a bombardare padre e madre accusandoli di aver rovinato la sua vita con il loro protagonismo. Claudia ha messo in piazza le controversie familiari trasmettendo anche video di discussioni accese con la madre e dichiarando fallito il matrimonio tra i genitori con preannuncio di divorzio.
Deve essere stato troppo anche per i nervi d’acciaio della Conway. Domenica pomeriggio è entrata in quello Studio Ovale nel quale si era fatta riprendere sdraiata su un divano coi tacchi a spillo piantati in un cuscino, e ha comunicato a Trump le sue dimissioni: parlerà domani alla convention repubblicana, poi lascerà la Casa Bianca.
La sua decisione l’ha concentrata in uno slogan: «meno dramma, più mamma»: stop al lavoro politico per tornare a occuparsi dei figli (tutti in età di liceo) che, in tempi di coronavirus, vanno seguiti di più perché studiano da casa. Kellyanne la presenta come una scelta normale, simile a quelle fatte da tante altre famiglie. Ma le circostanze la fanno apparire come una sorta di disarmo bilaterale (mentre lei lascia la Casa Bianca il marito annuncia la sospensione della sua attività nel Lincoln Project e su Twitter, una tregua negli attacchi a Trump) se non, addirittura, multilaterale visto che anche Claudia, la 15enne terribile che è il fattore più esplosivo di questa saga, pare aver cambiato posizione: dopo aver bombardato per mesi padre e madre e accusato i genitori di «violenze fisiche e verbali», dopo aver annunciato (sabato) che avrebbe chiesto a un giudice l’emancipazione (una procedura che consente anche a un minore, in certe circostanze, di sottrarsi alla patria potestà), ora Claudia invita il suo pubblico a non odiare papà e mamma e, stressata, dice che prenderà una vacanza dalle reti sociali.
Ma che la tregua tenga, è tutto da vedere: a caldo, dopo l’annuncio di mamma Kelly-anne, Claudia aveva postato un video nel quale ribadiva le accuse e riduceva gli annunci dei genitori a uno show che non avrebbe cambiato il suo atteggiamento. Poi, però, l’ha cancellato e ha scritto che l’esposizione sui social media «sta diventando troppo per me. Mi prendo una pausa mentale». Che abbia strappato ai genitori la promessa di tornare in New Jersey, dove vivevano prima del trasferimento a Washington?