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 2020  agosto 25 Martedì calendario

L’anno record dei ladri di biciclette

Niente di strappalacrime come la trama di Ladri di biciclette, in cui si ruba per necessità. I furti di bici nei primi 5 mesi del 2020 sono aumentati di circa il 60 per cento e sono opera di bande specializzate, che tengono d’occhio i modelli più costosi, i parcheggi e sanno come far saltare un antifurto in pochi secondi.«L’aumento dei furti si spiega con il maggior numero di bici in circolazione – spiega Massimo Gaspardo Moro, consigliere nazionale Federazione italiana ambiente e bicicletta – molti hanno approfittato del bonus e optano per un mezzo che consenta di evitare il trasporto pubblico, per paura del coronavirus». I dati di Swg confermano infatti che rispetto a maggio 2019 le vendite sono aumentate del 60 per cento, con 540.000 biciclette acquistate dopo il lockdown. Ma, appunto, sono cresciuti anche i furti, stimati per difetto a circa 480mila l’anno, un’approssimazione legata in larga misura al fatto che le denunce sono poche. «Le persone non vanno da carabinieri o polizia e fanno male – osserva il consigliere Fiab – perché avere dati precisi sarebbe importante anche per sensibilizzare le persone sul problema, aiutare le forze dell’ordine e aiutare la diffusione dei sistemi di marchiatura».
Già, la marchiatura. Da tempo si discute di dotare anche le bici di una targa, come in altri Paesi, e di istituire almeno un registro nazionale delle due ruote, che aiuti a rintracciare i mezzi rubati. «In genere denuncia chi ha senso civico – dice il vicepresidente di Legambiente, Edoardo Zanchini – ma la maggior parte rinuncia, convinto che tanto non ritroverà la sua bici. L’aumento di vendite, e in conseguenza di furti, deriva anche dal successo del bonus, con il quale si sono acquistate molte bici elettriche. In genere, a queste si fa più attenzione, si tende a portarle in casa, o in garage».
Talvolta neanche questo basta. Claudio Pasinelli, responsabile del Registro italiano bici – Easy Trust spiega: «Con il nostro sistema di marchiatura le forze dell’ordine sono riuscite a rintracciare biciclette anche in stati esteri. La quota dei ladri d’occasione, del poveraccio o di chi approfitta di una bici lasciata incustodita, è minima. I furti sono organizzati: magari prendono di mira una bici chiusa, ma non assicurata a un palo o rastrelliera, la spostano di pochi metri e poi passano a prenderla con il furgone. Oppure ne rubano grandi quantità in blocco, dalle rastrelliere. Abbiamo osservato furti anche nei garage, se si tratta di bici di valore. La città dove ne vengono rubate di più in assoluto tra quelle registrate da noi è Milano, seguono, se si guarda ai grandi centri e non a città storiche per le due ruote come Ferrara o Reggio Emilia, Roma, Bologna e Firenze».
Secondo gli esperti fare in modo che la propria bici sia marchiata o punzonata è un primo passo per evitare il furto, ma serve un cambio di mentalità. L’ispettore della Polizia Municipale di Alessandria, Mauro Di Gregorio, presidente dell’Accademia Italiana Pattuglia in Bicicletta ed esperto di sicurezza urbana considera primaria la prevenzione. «Al di là dell’aumento di bici in circolazione, quello dei furti è un problema endemico. Cerchiamo di insegnare come si lega bene il telaio e non soltanto la ruota e soprattutto sproniamo a investire negli antifurto. In Italia la spesa media per l’antifurto è pari all’1,6 per cento del valore della bici. In Europa è in media dell’8 per cento».