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 2020  agosto 24 Lunedì calendario

Regionali, la carica delle 124 liste

 I numeri sono imponenti. Cinquanta candidati a governatore e 124 liste (salvo cancellazioni ed esclusioni). Nella competizione per la conquista delle sei Regioni chiamate al voto il 20 e 21 settembre al fischio d’inizio della campagna elettorale si schiera un autentico esercito di aspiranti amministratori. In gara ci sono nomi e volti conosciuti, dai governatori uscenti all’ex allenatore Renzo Ulivieri e all’ex portiere della Nazionale Giovanni Galli. Tra chi ritenta l’avventura spiccano per mobilitazione i dem Vincenzo De Luca e Michele Emiliano. Alla loro corsa contribuiranno i candidati di ben 15 liste ciascuno. Con il primo, tra le altre, le liste Fare Democratico-Popolari, Campania Libera, Noi Campani, Più Campania in Europa. Con Emiliano, invece, ci sono anche Partito del Sud, Partito Animalista, Sud Indipendente e Pensionati e Invalidi.
Ma nel panorama spuntano anche soggetti, simboli, denominazioni curiose, a cavallo tra il nuovo e la nostalgia della politica che fu. La proposta più singolare è quella rappresentata dal Partito delle Buone maniere che si è distinto già all’atto del deposito della lista al Tribunale di Napoli (è in corsa in Campania, ovviamente), distribuendo rose rosse alle donne presenti negli uffici. Creato da Giuseppe Cirillo, di professione consulente sentimentale (di qui l’appellativo di Mr. Seduction), mira a portare in politica il bon ton e il rispetto, anche se il vero cavallo di battaglia è la distribuzione gratuita di preservativi.
In tempi di coronavirus e di timori di una possibile seconda ondata di contagi, non può non richiamare l’attenzione degli elettori la lista del Movimento 3V (che sta per «sui vaccini vogliamo la verità»). I candidati No vax saranno presenti in Veneto, guidati dal veterinario Paolo Girotto, e nelle Marche, dove Anna Rita Iannetti si propone come candidata governatrice aggiungendo al simbolo della lista lo slogan «Libertà di scelta».
Se invece ci spostiamo nel settore nostalgia, troviamo simboli che rimandano alla Prima Repubblica anche se non possono più garantire le masse di voti di cui erano portatori ai tempi d’oro. In Liguria, per esempio, riemerge lo scudocrociato della Democrazia cristiana, abbinato al simbolo del Popolo della famiglia, a sostegno del candidato governatore Gaetano Russo. Il simbolo della fu Balena bianca sarà presente anche sulle schede della Puglia tra le liste che sostengono il presidente uscente Michele Emiliano.
E se c’è la Dc, poteva mancare il Pci? Certo che no. In Toscana i partiti comunisti sono addirittura due. Da un lato, c’è il Partito comunista italiano che propone come candidato governatore Marco Barzanti. Dall’altro, gioca sulla stessa forza evocativa il Partito comunista tout court (quello che fa riferimento a Marco Rizzo, già esponente di Rifondazione comunista) che sarà guidato nella competizione da Salvatore Catello. Una lista del Pc è presente, infine, anche nelle Marche e si affida a Fabio Pasquinelli.
Il Veneto offre una sua particolarità. Là dove regna pressoché incontrastato il governatore uscente Luca Zaia, forti rimangono le istanze autonomiste e indipendentiste. Saranno tre le liste con questi ideali in corsa per conquistare qualche seggio a metà settembre: Indipendenza Noi Veneto (candidato presidente Ivano Spano), il Partito dei Veneti (Antonio Guadagnini) e Venetie per l’autogoverno (Loris Palmerini). Ma anche gli sfidanti principali (Zaia e Arturo Lorenzoni del centrosinistra) hanno al loro fianco liste che si chiamano, rispettivamente, Veneta autonomia e Il Veneto che vogliamo.