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 2020  agosto 24 Lunedì calendario

Gli audio rubati alla sorella di Trump

«Donald è crudele. Non ha alcun principio, nessuno. Non ti puoi fidare di lui». Cominciare la Convention per la rielezione alla presidenza con un simile giudizio da parte di sua sorella non era la prospettiva ideale per Donald Trump, ma la Casa Bianca l’ha liquidata in fretta: «Ogni giorno c’è n’è una, chi se ne importa. Io continuerò a lavorare duro per il popolo americano, i risultati sono ovvi». E su questa base, da oggi a giovedì, Trump cercherà di cancellare il vantaggio del rivale democratico Biden, parlando ogni sera agli americani. La Convention sarà lui, in sostanza.
Le dichiarazioni imbarazzanti di Maryanne Trump Barry, sorella maggiore di Donald ed ex giudice, vengono dalle conversazioni con sua nipote Mary, per discutere come la famiglia l’aveva tagliata fuori dall’eredità. Da qui è nato il libro “Too Much and Never Enough”. Ora Mary le ha passate al Washington Post, che le ha pubblicate. La sorella racconta che Donald «è entrato alla Pennsylvania University perché ha chiesto a qualcuno di fare l’esame per lui». Questo qualcuno si chiama Joe Shapiro, e l’episodio dimostrerebbe l’inclinazione di Trump per l’imbroglio, smentendo la pretesa di essere entrato «perché sono un genio». Maryanne però colpisce il presidente ancora più duro per quello che fa oggi: «Non ha principi. Nessuno». La sorella denuncia «la mancanza di preparazione, le bugie. E quello che hanno fatto con i bambini al confine». Mary le chiede cosa ha letto Donald. Risposta: «Niente. Lui non legge». Quindi aggiunge: «È la falsità di tutto. La falsità e la sua crudeltà. Donald è crudele». Quindi mette in discussione i suoi successi personali: «Cosa ha ottenuto? Nulla. O meglio, cinque bancarotte. Quelle le ha ottenute tutte da solo».
L’attacco è imbarazzante, ma difficilmente scalfirà la base di Trump, che continua a votarlo per ragioni indipendenti dal suo carattere. Il problema di Donald è invece usare la Convention per consolidare il suo consenso, demolire Biden, e riconquistare qualche moderato. Il congresso si terrà solo oggi a Charlotte, per la nomination formale, e poi verrà trasferito a Washington e online. Per la regia è stato coinvolto Sadoux Kim, che lavorava con Donald nel reality “The Apprentice”, e ci saranno più momenti dal vivo rispetto ai democratici. Stasera parleranno il figlio Don junior e l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley, ma anche Mark e Patricia McCloskey, la coppia che aveva puntato le armi contro i manifestanti di Black Lives Matter a St. Louis. Domani toccherà a Melania dal Rose Garden, Mike Pompeo, e i figli Eric e Tiffany. Mercoledì il vice Pence, e giovedì Rudy Giuliani, Ivanka e Trump dalla Casa Bianca. Ieri il presidente ha anticipato la determinazione a usare tutti i mezzi per vincere, annunciando di aver costretto la Food and Drug Administration ad approvare l’uso del plasma per curare il Covid, nonostante le obiezioni dei consiglieri scientifici.
Gli obiettivi principali della Convention sono due: primo, contrastare l’immagine delle tenebre in America usata da Biden, difendendo l’operato di Trump e proiettando una visione ottimistica del Paese; secondo, definire i candidati democratici, convincendo gli elettori che Joe e Kamala Harris sono pericolosi estremisti di sinistra. È la linea negativa inventata da Lee Atwater, che nel 1988 aveva consentito a Bush padre di recuperare 17 punti di svantaggio e sconfiggere Dukakis. Biden in media è avanti di circa 9 punti, dalla Convention avrebbe ricavato un rimbalzo di un solo punto, e Donald è convinto che la “maggioranza silenziosa” sia pronta farlo rivincere come nel 2016.
Dietro le quinte poi è in corso la battaglia per l’anima del Gop. Ormai l’impronta populista, nazionalista e protezionista di Trump è indelebile, e ha cancellato quella liberista di Reagan, per conquistare classe media e colletti blu. Se a novembre vincerà ancora, il cambio diventerà definitivo, altrimenti scatterà il regolamento di conti con chi lo ha aiutato.