Il Sole 24 Ore, 23 agosto 2020
Wall Street record ma Buffett&Co puntano sull’oro
L’economia globale avrà una ripresa lenta o addirittura un altro crollo se non verrà trovato un vaccino, sostiene Nouriel Roubini. Il rally di Wall Street non significa che l’economia reale sia fuori dalla crisi. «Main Street sta lottando» dice Roubini. I contagi in crescita hanno smorzato le speranze di una ripresa immediata alla fine dei lockdown: i dati sull’economia reale dicono che l’attività economica nei paesi sviluppati sta rallentando di nuovo. Roubini nel 2006, prima di tutti, avvertì del pericolo di crollo del mercato immobiliare americano. Oggi sostiene che una nuova epidemia di Covid-19 in Europa potrebbe portare un’altra ondata di disoccupazione.
Warren Buffett, il celebre finanziere americano ormai novantenne (soffierà le candeline il 30 agosto), è abituato nonostante l’età a guardare oltre la linea dell’orizzonte. Ha sempre investito puntando ai ritorni nel lungo o lunghissimo periodo. Non sarà un caso se qualche giorno fa ha staccato un assegno da 565 milioni per investire nell’oro e per comprare quote azionarie del colosso minerario canadese Barrick Gold Corporation, il secondo operatore mondiale del metallo giallo. Buffett ha sempre detto che non amava investire nell’oro preferendo azioni e obbligazioni. Il cambiamento ha stupito non poco gli operatori finanziari e ha riportato i riflettori sul mercato dell’oro, con il metallo prezioso che questo mese ha ritoccato i record salendo per la prima volta sopra i 2.000 dollari l’oncia a New York. Da inizio anno il prezzo dell’oro è aumentato del 30%, superando persino il rally nel settore tecnologico del Nasdaq Composite Index. La corsa al rialzo dell’oro è iniziata alla fine del 2018 ma ha preso nuovo slancio con la pandemia di coronavirus. Molti investitori puntano sul bene rifugio perché credono che i tassi di interessi ultra bassi e l’insufficienza degli stimoli governativi a sostenere l’economia possano alla fine erodere il valore del dollaro e far aumentare l’inflazione.
Buffett non è solo in questa nuova corsa dell’oro. Altri grandi investitori hanno svelato di avere rafforzato le loro posizioni sul metallo giallo. Ray Dalio di Bridgewater Associates, il più grande hedge fund mondiale, nel secondo trimestre ha aumentato la sua quota in due Etf che seguono l’oro: l’SPDR Gold Shares e l’iShares Gold Trust. Secondo i dati FactSet al momento Bridgewater possiede una quota azionaria dei due Etf sull’oro che vale oltre un miliardo. Anche Jeffrey Gundlach, ceo di DoubleLIne Capital e l’hedge-fund manager Paul Tudor Jones hanno dichiarato la loro posizione rialzista sull’oro.
Dall’altra parte, il dollaro continua a perdere terreno davanti ai timori che l’aumento dei casi di coronavirus negli Usa (il prossimo mese si potrebbero raggiungere i 200mila morti e i 6 milioni di casi) impatterà ancora a lungo sull’economia americana. L’Ice Dollar Index che misura la forza del biglietto verde in confronto alle principali valute mondiali, a luglio ha registrato il peggiore mese da un decennio, con i valori scesi ai minimi da due anni. L’aumento del deficit porta gli investitori a maggiore prudenza negli acquisti di Treasury Bond. Fitch ha appena ritoccato l’outlook sugli Stati Uniti da stabile a negativo, pur mantenendo la tripla A.
Né sembra spaventare più di tanto gli investitori la possibilità che Joe Biden possa conquistare la Casa Bianca. Il sostegno di Wall Street a Biden è aumentato negli ultimi tempi, di fronte alla malagestione della pandemia di Trump e per la sua risposta alle proteste Black Lives Matter. Secondo un sondaggio di Citigroup su 140 fund manager, il 62% crede che Biden vincerà. Un cambio di rotta rispetto a dicembre, quando il 70% degli stessi investitori prevedeva la vittoria di Trump. Alcuni analisti sostengono che i democratici potrebbero non solo vincere ma addirittura conquistare la maggioranza alle due camere. Uno scenario di questo tipo modificherebbe le aspettative degli investitori perché vorrebbe dire che sarebbe facile gioco per la maggioranza far passare le sue leggi.
Due volte l’anno, in primavera e il autunno, Barron’s pubblica il suo Big Money Poll con previsioni su mercati ed economia raccolte tra 107 money managers. L’ultimo sondaggio, anche se pubblicato a fine aprile, contiene alcune indicazioni ancora interessanti. L’83% degli intervistati prevede un rialzo della borsa americana nel 2021. Il maggiore rischio per i mercati azionari americani nei prossimi 12 mesi per il 35% è rappresentato dalla diffusione del coronavirus, per il 24% dalla recessione e per il 14% addirittura depressione. Le elezioni americane non sono nelle prime cinque posizioni di questa classifica sul rischio mercati.
Il 62% degli intervistati comunque prevede che nei prossimi 12 mesi il mercato azionario che avrà le migliori performance sarà quello americano (S&P 500), seguito dai mercati emergenti al secondo posto (16%), dalla Cina al terzo (14%), Europa (5%) e Giappone (3%).