Corriere della Sera, 23 agosto 2020
Biografia di Flavio Gaggero (il dentista di Grillo)
«In famiglia me lo rimproverano sempre. Inutile criticare se quando ti chiedono di impegnarti in prima persona rifiuti». Ed è così che Flavio Gaggero, all’alba degli 83 anni, per la prima volta ha rotto gli indugi (sarà nella lista di Ferruccio Sansa nella corsa alla conquista della Regione Liguria).
Una scelta opposta a quella di una decina d’anni fa quando, nel lanciare l’idea del Movimento 5 Stelle sulla collina di Pegli in una serata con Adriano Celentano e Gino Paoli, il suo amico e cliente Beppe Grillo gli chiese di spendersi in prima persona («ho ricevuto tanto dalla vita e voglio provare a restituire qualcosa. Mi dai una mano?»). Allora rifiutò, oggi è pronto a dare il suo contributo in una lista civica. Socialista anarchico, amico di famiglia di Sandro Pertini e molto legato a don Andrea Gallo negli ultimi anni della sua vita, negli articoli di giornale è finito spesso per essere il dentista dei genovesi vip, da Renzo Piano a Gino Paoli (oltre a Grillo, naturalmente). Ma Gaggero è tanto e molto di più perché cura gratuitamente gli immigrati e presta la sua opera per chiunque ne abbia bisogno sei giorni su sette e per non meno di 14-16 ore al giorno.
«Ho deciso di accettare la proposta di Ferruccio Sansa perché credo che tutti debbano dare il loro contributo per cercare di battere questa destra» osserva. «Il candidato governatore lo conosco fin da quando era ragazzino e sono molto amico del padre Adriano, magistrato ed ex sindaco. So in quali valori crede, sono uguali ai miei. Ferruccio è cresciuto bevendo il latte della politica. E anche da giornalista se ne è sempre preoccupato. Ecco perché mi fido».
E non è una sottolineatura casuale. Rimanda a tante discussioni che Gaggero ha sostenuto, tra una visita e l’altra nel suo studio, con Grillo. L’ultima è di poco più di un mese fa. «A Beppe l’ho detto tante volte. Gli ideali tuoi e del Movimento 5 Stelle sono apprezzabili. Ma le persone che li devono portare avanti, purtroppo, non sono all’altezza».
L’anziano dentista torna con la memoria alla sua gioventù, quando, grazie all’amicizia con suo padre Giovanni (segretario della sezione socialista di Pegli), Pertini lo ammise tra gli allievi della sua scuola di politica. «Siete onesti e quindi siete socialisti – ci diceva quello che poi sarebbe diventato uno dei più stimati presidenti della Repubblica – ma questo non basta. Bisogna saper fare politica. Studiare i problemi, ascoltare le esigenze della gente, provare a trovare soluzioni. Altrimenti, lasciate perdere». Malgrado quella lezione, nemmeno Gaggero ha voluto fare politica in prima linea. «Ho seguito l’attività del Psi, dando una mano in sezione, fino a che non è arrivato Craxi. Poi mi sono allontanato. Quella non era più la mia politica». Il suo impegno «pubblico» lo ha riversato nel sociale, aiutando gli ultimi. Come fa ogni giorno con gli immigrati della comunità di don Gallo («era come un fratello»).
Alla «chiamata alle armi» di Sansa ha risposto obbedisco. «Ma non ho alcuna velleità – mette in chiaro Gaggero —. So bene che sarà una partita difficilissima, direi disperata. Il governatore uscente Toti può contare su uomini e mezzi che gli vengono messi a disposizione da più parti, noi abbiamo solo un gruppo di straordinari volontari. Ma è una battaglia ideale che merita di essere combattuta».
Vada come vada, la Liguria ha però già portato a casa un obiettivo per cui il dentista si è speso più volte con Grillo (nel 2013 fece perfino da intermediario con Pierluigi Bersani che cercava un abboccamento per un’alleanza). «Questa è l’unica regione dove il candidato è sostenuto da un’intesa tra Pd e M5S – spiega Gaggero —. È una strada sensata, più che obbligata. I 5 Stelle hanno ottimi ideali ma personale politico non all’altezza. Tra i democratici, invece, le persone di valore non mancano. Sì, a me pare un matrimonio perfetto».