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 2020  agosto 23 Domenica calendario

Scuola, cosa devono fare i genitori

Ore 7,30, il bambino ha un po’ di tosse e mamma o papà gli provano la febbre. Non ce l’ha, deve comunque restare a casa? Secondo le indicazioni operative dell’Istituto superiore di sanità il bambino non deve andare a scuola se presenta febbre o qualunque tipo di sintomo compatibile con il Covid. Che fare?

Il bambino non ha sintomi ma i genitori sanno che la prassi corretta è provargli la febbre comunque, ogni mattina. Ha 37,2 di febbre. Che fare?

Il bambino ha 37,5 di febbre. Resta a casa, si avvisa la scuola che informa subito (immaginiamo) il referente interno per il Covid. I genitori telefonano al pediatra o al medico di base per il triage telefonico. Probabilmente, sulla base del quadro attuale, sarà un’impresa tutt’altro che facile: pediatri e medici difficilmente rispondono perché stanno visitando sul territorio o in studio. Molti pediatri danno disponibilità per consulti telefonici veloci in limitate finestre di tempo, ma non è facile riuscire a contattarli perché le richieste sono molte. Non si riesce: che fare? Lo stesso vale se la scuola avvisa che il bambino, senza febbre all’ingresso, alle 12 ha la temperatura a 38. Oppure ha problemi intestinali.

Per fortuna si riesce: dal triage risulta una significativa probabilità che si tratti di Covid-19. Si cerca di fare subito il tampone? Se si, dove? Alla Asl, certo. Ma l’indicazione è generica: qualcuno darà riferimenti più precisi su luoghi, modi e tempi? E poi, sarà davvero possibile farlo?

Si fa e il tampone risulta positivo. A quel punto lo stesso test va fatto anche a fratelli che vanno a scuola, genitori, nonni, tate, etc?

Il tampone va fatto subito a tutti i compagni di classe, insegnanti durante l’intervallo? E anche ai bambini che frequentano al pomeriggio gli stessi corsi di basket o musica?

I genitori, se fanno il tampone e risultano negativi, per precauzione avvertono il datore di lavoro e stanno se possibile a casa in smart working? E quando non è possibile?

E se i genitori risultano positivi al tampone? Ovviamente scatta il periodo di quarantena per tutta la famiglia. Per la classe no, ma il datore di lavoro del singolo genitore a quel punto cosa deve fare? I colleghi di mamma e di papà vengono anche loro sottoposti al test?
Ogni volta che il bambino presenta uno dei sintomi più comuni, con o senza febbre, deve fare il tampone? E così i genitori? Quanti tamponi saranno necessari?

La prima ondata del Covid ha messo sotto pressione gli ospedali e in particolare ha dimostrato l’insufficienza delle terapie intensive, che sono state rafforzate. Da settembre in poi sotto pressione potranno essere sottoposte le prime linee sanitarie territoriali vicine alle famiglie. Come verranno rafforzate? Tanto più pensando che i genitori dovranno attrezzarsi per far fronte a possibili frequenti assenze da scuola del bambino. È vero che mascherine e distanziamento potranno allontanare anche altre malattie, ma i diversi sintomi che fanno scattare l’allarme, e magari un po’ d’ansia, renderanno più semplice decidere che è preferibile tenere a casa i piccoli, piuttosto che esporli. Più semplice, non più facile: da soli a casa i bambini non possono restare. Sani o malati.