ItaliaOggi, 22 agosto 2020
Periscopio
Il leone e il vitello giaceranno insieme, ma il vitello riposerà ben poco. Woody Allen.
Bisogna accettare che il mondo stia cambiando. Sono così contenta di esser vecchia. Vi lascio tutti i pasticci. Che magari abbiamo creato noi, ma arrangiatevi… Natalia Aspesi (Arnaldo Greco). Linkiesta.
Essendo nato nel 1949, posso dire di essere nato nella prima metà del secolo scorso. Ho visto il terrorismo, le contestazioni, l’eroina, l’Aids, per non parlare della nebbia e dell’inquinamento. Non sarà un virus a sconfiggere Milano. Ce la faremo. Gino di Gino & Michele (Annarita Briganti). la Repubblica.
Come si spiega questa contraddizione per cui tutti invocano una migliore macchina statale, ma nessuno vi pone mano, anche se non vi sono costi? Sabino Cassese. Corsera.
Ho un Paese modello, la Svezia. Tante tasse e tanti bei servizi. Claudio Martelli, ex delfino di Craxi (Giancarlo Perna). LaVerità.
Da ministro dell’istruzione lanciai la sfida delle tre «i»: inglese, impresa, informatica. Se quel progetto si fosse portato a compimento, avremmo oggi molte meno difficoltà nella erogazione di formazione online a tutti. Letizia Moratti, ex sindaco di Milano (Giannino della Frattina). Il Giornale.
Ho conosciuto Giorgia Meloni quando era una giovane militante della nuova destra. Era una donna generosa. Si vedeva che era accesa da un desiderio di giustizia. Mi dissi: «Ma come ha fatto a finire tra i fascisti una persona così?». Sergio Staino, vignettista, autore di Bobo (Nicola Mirenzi). Huffington Post.
Cossiga incarnò al massimo grado l’ossequio alla ragion di Stato e al tempo stesso la ribellione, l’inquietudine, la gravidanza di una nuova repubblica. Cossiga fu traghettatore e non fondatore della Seconda repubblica, era un esploratore curioso, non un capo carismatico. Marcello Veneziani. LaVerità.
Enzo Bearzot mi aveva voluto all’Olimpiade dell’84, lui che aveva vinto il Mondiale due anni prima. Poi Bearzot mi chiamò in nazionale. Aldo Serena, ex calciatore (Roberta Scorranese). Corsera.
Era in corso un processo di dissolvimento dei confini. La globalizzazione funzionava abbastanza bene. Tuttavia il terrore di questa pandemia rischia di riportarci indietro, quasi un ritorno alla tribù, facendoci credere che quelle frontiere ci proteggeranno meglio dalla pandemia. Mario Vargas Llosa, scrittore peruviano, Nobel per la letteratura (Juan Cruz). la Repubblica.
Ho avuto dalla vita più di quel che mi aspettassi. Da ragazzo volevo viaggiare e curiosare. E sono stato ampiamente accontentato. Sono pochi gli angoli della terra che non ho visitato, anche se non posso dire di conoscere il mondo. Bernardo Valli, inviato speciale internazionale (Simonetta Fiori). la Repubblica.
Sul sito www.promofranciacorta.it si trova un taleggio maturato al punto di squagliarsi, con cremosa, pigra indolenza. Un taleggio così è difficilissimo da trovare. Tommaso Farina. Libero.
Erano gli anni 70, gli Anni di piombo, andavano di moda le canzoni impegnate, di protesta, le mie di Battisti erano considerate qualunquiste. Addirittura fasciste! L’impegno, a quel tempo, era essere di sinistra, fare testi sulla classe operaia, le contestazioni... io parlavo della sfera privata. Era il momento dei cantautori, tipo Francesco Guccini, bravissimo per carità, ma le loro non erano canzoni vere e proprie. Scrivevano dei testi politici e poi li cantavano con una musica che non aveva un ruolo fondamentale. Però, poi, ho scoperto una cosa che mi ha fatto piacere: nel covo di via Gradoli delle Brigate rosse, trovarono la collezione completa di Mogol-Battisti. Ascoltavano le nostre canzoni e le nascondevano. Mogol (Emilia Costantini). Corsera.
Alla Cherubini, dove per statuto c’è un ricambio continuo, sono passati 800 musicisti. Molti hanno trovato posto nelle orchestre principali. Altri insegnano. Ma c’è anche chi ha appeso lo strumento al chiodo, perché in Italia dove sono le orchestre? Dove vanno a finire i tanti ragazzi che studiano musica? Riccardo Muti, direttore d’orchestra (Anna Bandettini). la Repubblica.
Gianfranco Contini definiva Dante un’anomalia e faceva iniziare la letteratura italiana da Petrarca. Personalmente tendo a prediligere proprio l’anomalia. Un’anomalia che però ha alimentato tutti gli autori che sono sfuggiti a un rigido classicismo. Anche Petrarca, del resto, non va identificato con il petrarchismo. Il suo classicismo è infatti segnato e insidiato dall’aspirazione a una sfuggente bellezza, diciamo dal senso della fragilità e dall’incompiutezza della vita. Giulio Ferroni, critico letterario (Antonio Gnoli). la Repubblica.
I vitelloni che racconta Fellini sono fannulloni, donnaioli, irresponsabili. Sono cresciuti così, in una società coniugata al maschile, dove l’amicizia maschile era al massimo delle sue potenzialità, la complicità era totale e l’inconcludenza era vissuta impunemente. Sono figli della cultura di quel tempo lì, non possiamo accusarli adesso di essere sbagliati. Pupi Avati, regista (Giusi Fasano). Corsera.
Appena tornato dalla prigionia in Germania mio padre, per prima cosa, si spogliò e si gettò nel bottaccio, il serbatoio d’acqua del mulino. Gli chiesi: «Babbo, mi insegni a nuotare?». Lui mi buttò in acqua. Rischiai di affogare. Francesco Guccini, cantautore (Aldo Cazzullo). Corsera.
Voto 5 – William duca di Cambridge. Il primogenito del principe Carlo e di Diana rivela d’essere uno dei volontari che nel corso del lockdown per il coronavirus ha risposto alle telefonate pervenute a Shout 85258, numero verde della Royal foundation. Tenuto conto che si tratta di un servizio basato sull’anonimato, poco elegante per un principe che è secondo nella linea di successione al trono britannico. Stefano Lorenzetto. Arbiter.
Gli psicanalisti appartengono a circa 400 scuole differenti, più numerose delle chiese pentecostali. A picconare questo credo dei quartieri alti è stato il progredire delle neuroscienze. Esse hanno indotto gli scienziati a dichiarare quella fondata a Vienna da Freud agli inizi del secolo scorso tutto meno che una scienza. I suoi risultati non sono infatti falsificabili, non mettono cioè qualcosa sul tavolo che possa essere smascherato come sbagliato da un altro scienziato. Sono un nobile ciarpame, o – se vogliamo – un tesoro fantastico di incantamenti semantici e di spiritose interpretazioni dei sogni. Renato Farina. Libero.
Camilleri mi ha insegnato il rispetto delle persone con cui si lavora, anche la puntualità. E soprattutto il coraggio nel lavoro. Antonio Sellerio, editore (Simonetta Fiori). la Repubblica.
Il cinico è un uomo di buon senso che non vuole sprecare il suo tempo. Roberto Gervaso.