Corriere della Sera, 22 agosto 2020
Intervista ad Alessandra Amoroso
Il primo gol Alessandra Amoroso l’ha già segnato e si chiama Karaoke: la sua rinnovata collaborazione con i Boomdabash è diventata «la» hit dell’estate, da sette settimane singolo più trasmesso dalle radio, già doppio disco di platino. Ma il 2020 della cantante salentina ha in serbo molte altre sfide, musicali, sportive e personali.
Come ci si sente a essere la voce più ascoltata dell’estate?
«Karaoke ha superato ogni aspettativa. Avevo una voglia molto umana di trasmettere spensieratezza e ricominciare a provare delle emozioni dopo il periodo di chiusura. Dal risultato, evidentemente le persone avevano bisogno quanto me di evadere».
Quest’anno c’è «Karaoke», l’anno scorso «Mambo Salentino»: i tormentoni con i Boomdabash sono un po’ la sua scappatella estiva?
«Mi piace il termine scappatella, sì, è come una fuitina d’amore musicale. I Boomdabash mi fanno vivere cose straordinarie e sono dei fratelloni. Sono tanto felice di essere ripartita da loro, così faccio anche vedere un altro aspetto di Sandrina».
Esistono tante «Sandrine»?
«Io ho un casino dentro! So essere malinconica, ho sprazzi di felicità, posso essere pop o più reggae: ho tante sfumature, caratteriali e musicali».
Ha anche un lato più emotivo, l’abbiamo vista spesso commuoversi...
«La fragilità non è sinonimo di debolezza, posso emozionarmi e posso essere forte. Sono emotiva, fragile, sensibile, ma ho un passato che mi ha forgiato, so di essere molto cazzuta e poi amo la vita».
Qui entra in gioco la Sandrina calciatrice: il 3 settembre la vedremo fra i capitani della Partita del cuore.
«Ho sempre giocato a calcio, sono un maschiaccio dentro. Durante i miei tour organizziamo la partita “staff contro tecnici” e ci divertiamo un mondo».
Non ha mai paura di salire sul palco acciaccata?
«Nell’ultimo tour ho avuto due protrusioni e una fascite plantare, sono salita sul palco che ero da buttare. Ma lì c’è solo energia e l’adrenalina che non ti fa sentire più niente».
E per la Partita del cuore è molto agguerrita?
«Sono competitiva, ma giocheremo per i lavoratori dello spettacolo, quindi vado per divertirmi e sostenere una causa che mi tocca molto: alcuni dei miei tecnici faranno parte della mia squadra. Farò figuracce, ma mi impegnerò tantissimo e certo, se vinciamo meglio! E poi devo tenere alta la bandiera delle donne, una grande responsabilità».
Che cosa risponde a chi ancora pensa che il calcio non sia uno sport da ragazze?
«Per cominciare la nostra Nazionale femminile è tostissima. E poi le donne possono fare tutto, sempre. Un po’ alla volta questi luoghi comuni stanno passando, intanto noi portiamo i fatti».
Lei è anche una delle artiste che stanno organizzando il concertone a Campovolo (sarà il prossimo 26 giugno) contro la violenza di genere...
«Abbiamo una chat che scoppia, di sole donne. C’è voglia di esserci, fisicamente e musicalmente. Insieme possiamo fare tanto. Credo sinceramente che possiamo cambiare il mondo».
Gli artisti hanno il dovere di mobilitarsi?
«A volte non c’è bisogno, in questo caso sì. Non mi piace essere come il prezzemolo, scelgo dove esserci e dove dire la mia. Contro la violenza c’è ancora tanto da fare».
Nel frattempo sta lavorando al nuovo disco?
«Sì, avevo iniziato mesi fa. Ho le idee chiare e presto mi chiuderò in studio. Ho voglia di scrivere e raccontarmi. Sarà una vera rinascita. Per la prima volta ci sarò io, in tutto. Un passo molto importante che mi fa paura ma mi piace. Anche nel sound si sentiranno delle cose nuove. Sono contenta come non mai perché sto riuscendo a vivere bene il mio lavoro».
Prima non era così?
«Ho sempre avuto sensi di colpa, paura e timore. Pensavo che non fosse il lavoro giusto per me, passando così tanti periodi lontana da casa. Ho iniziato che ero piccola, venivo da un negozio di abbigliamento e sono stata messa in televisione. Quando sono uscita da “Amici” mi sono trovata davanti un altro mondo. Da certi schiaffi non mi sono mai completamente ripresa, ma la maturità arriva con gli anni e adesso sta finalmente succedendo: non mi sento più sbagliata, so chi sono e so quello che voglio».
Il 12 agosto ha compiuto 34 anni. Sui social ha scritto «al mio cuore non manca più niente»: cosa intende?
«Mi sono messa al centro e sono io la mia priorità. Prima erano sempre gli altri: gli amici, la famiglia, una relazione. Poi mi sono riscoperta, come donna, nella mia voglia di rialzarmi sempre».
Come ci è riuscita?
«Ho trovato un equilibrio interiore e ora mi sento completa: è questo che ho voglia di raccontare».