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 2020  agosto 21 Venerdì calendario

I cimeli di Jack Kerouak all’asta

Un’asta di cimeli appartenuti a un gigante della letteratura è un’occasione imperdibile per conoscerlo più a fondo, per spiarlo dal buco della serratura. Anche se lo scrittore in questione, Jack Kerouac, è morto il 21 ottobre 1969 e su di lui hanno scritto tutto, trasformando il suo volto da modello e i suoi viaggi in una fonte d’ispirazione per generazioni di autori.
L’altro ieri, 19 agosto, la casa d’aste University Archives, specializzata in manoscritti e libri rari, lanciata nel 1979 dal collezionista John Reznikoff a Westport, Connecticut, ha messo all’asta 26 cimeli appartenuti a Kerouac: volumi custoditi dagli eredi dell’autore di On the Road (1957, «Sulla strada») ma anche oggetti di uso quotidiano. Tra questi un assegno da 50,09 dollari indirizzato alla libreria City Lights di San Francisco, fondata nel 1953 da Lawrence Ferlinghetti (1919), poeta e «impresario» della Beat Generation, di cui Kerouac è stato uno dei massimi esponenti. Il lotto è stato venduto per 1.700 dollari (1.440 euro): con quell’assegno Kerouac fece scorta, il 13 settembre 1960, di libri di poesia, politica, filosofia, spiritualità e narrativa, per una somma che oggi equivarrebbe a 379 euro.
Erano passati tre anni dalla pubblicazione di On the Road, uscito per Viking dopo che lo stesso Kerouac aveva passato anni a implorare gli editori di stamparlo. Ferlinghetti aveva sponsorizzato la Beat Generation facendo uscire, nel 1956, l’Urlo di Allen Ginsberg (1926-1997), l’altro grande Beat, per la casa editrice City Lights, lanciata due anni dopo la libreria: quell’uscita gli costò un processo per oscenità.
Tra i reperti più curiosi proposti da University Archives figurano tre reliquie, vendute per 650 dollari (550 euro). Un’immaginetta di Santa Teresa – patrona di malati, fiorai, aviatori, orfani e missionari – chiusa in un astuccio di plastica; una medaglia di Sant’Antonio, larga due centimetri e mezzo, con la scritta «Patrono degli oggetti perduti, prega per noi»; e un’altra busta plastificata contenente un’immaginetta di Gesù, risalente al 1936. I reperti sono tenuti insieme da una spilla da balia. Kerouac, nato a Lowell, Massachusetts, il 12 marzo 1922, venne cresciuto da genitori cattolici, arrivati nel New England dal Canada francese.
La componente mistica era uno dei perni della narrativa Beat. Parlando di On the Road, una volta Kerouac disse che si trattava del «viaggio di due amici cattolici in cerca di Dio attraverso l’America».
La macchina fotografica Leica ha raggiunto la somma di 6.500 dollari (5.490 euro). La camera e le lenti risalgono alla fine degli Anni 40. Kerouac potrebbe averla portata con sé nel viaggio attraverso gli Stati Uniti e il Messico con l’amico Neal Cassady, da cui nascerà Sulla strada.
Per 1.600 dollari (1.350 euro) è stata battuta invece la penna stilografica verde marmo, lunga 12 centimetri, di Kerouac. L’oggetto, ricoperto di plastica, è composto da tre parti. Sul pennino d’argento è riportata la scritta «Silver Palladium Alloy U.S.A.». La leggenda di Kerouac è legata tuttavia a un altro oggetto, la macchina per scrivere su cui batté le avventure di On the Road, tra il 2 e il 22 aprile 1951, «su una striscia di carta lunga 36 metri, senza paragrafi, fatta srotolare sul pavimento». Quel foglio era un monumento alla strada condivisa con Cassady.