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 2020  agosto 21 Venerdì calendario

Soldi e tanti fake: la “bestiolina” di Calenda

Nella politica italiana ognuno ha la sua “Bestia”. Quella di Luca Morisi che agisce nell’ombra di Matteo Salvini e quella di Alessio De Giorgi, spin doctor di Matteo Renzi. Poi ce n’è un’altra che nessuno immaginerebbe: è la “bestiolina” di Carlo Calenda, che da novembre scorso è sceso in campo in prima persona con il suo partitino “Azione”. Oggi viaggia intorno al 2-3% con l’obiettivo di sorpassare l’altra piccola forza politica – Italia Viva di Matteo Renzi – e di fare il castiga–matti della maggioranza giallorosa. La strategia è chiara: dettare l’agenda sui social network per “smontare le fake news dei populisti”, il principale vanto di Calenda su Twitter. Eppure, guarda caso, proprio l’ex ministro dello Sviluppo Economico utilizza lo stesso metodo dei propri avversari “sovranisti”.
Secondo i dati della Libreria Inserzioni di Facebook, Calenda fino a oggi ha speso già 65 mila euro per la sua propaganda social – terzo dopo Salvini con 259 mila euro e Renzi con 178 mila – mentre su Twitter “Azione” può contare su una rete di account fittizi con l’unico scopo di fare da megafono ai messaggi del leader. Sono le cosiddette “botnet”: una “flotta” di account provenienti dall’Est Europa e Asia (soprattutto India, Bangladesh e Pakistan) vecchi di oltre dieci anni per non creare sospetti che siano “fake” e, nel caso di quelli vicini ad “Azione”, anche validati telefonicamente (Phone Verified Accounts), ovvero account per cui è già stata fatta la validazione telefonica garantendo una maggiore longevità in caso di verifiche delle piattaforme social. Questi account, che possono essere acquistati anche sul deep web, costano dai pochi dollari per quegli appena creati a 20-30 dollari per i più datati (e quindi più sicuri). Poi basta configurarli con un software per automatizzarli insieme e poi utilizzare uno stesso “Proxy server” per dare loro un profilo anonimo senza rischiare di essere “bannati” da Twitter. Poi il gioco è fatto. Il Fatto Quotidiano ha analizzato almeno 15 account vicini a Calenda, molti dei quali con un’alta incidenza di follower stranieri, che agiscono solo per fare propaganda al leader e ad “Azione”: ci sono quelli – come @Andrea_Azione, @lallettapapa e @pas0220 – che non hanno mai prodotto un proprio cinguettio mentre si prodigano con migliaia di “mi piace” e “retweet” ai post di Calenda su qualunque cosa (dagli insulti contro Arcuri e Azzolina ai comizi del capo fino alla propaganda per il referendum di settembre contro il taglio dei parlamentari) e quelli che, dopo essere stati dormienti per anni, “vivono” del proprio leader come @ljetzan o @8bullNicco. Una macchina che serve solo a rilanciare il messaggio di “Azione”. Chissà se la “bestiolina” servirà a Calenda a superare la soglia di sbarramento.