Corriere della Sera, 20 agosto 2020
In morte di Ben Cross
Non molti, forse, ricordano il suo nome. Ma quasi tutti hanno in mente la sua espressione mentre taglia il traguardo nel film premio Oscar «Momenti di gloria». Ieri, a 72 anni, è morto l’attore inglese Ben Cross. «Ben è deceduto improvvisamente, dopo una breve malattia. Era a Vienna», ha fatto sapere il suo agente da Los Angeles, salutando un interprete entrato di diritto nella storia del cinema grazie a un ruolo fissato nella memoria di milioni di persone: quello dell’atleta olimpico britannico Harold Abrahams – ebreo tormentato dall’antisemitismo nella sua ricerca dell’oro olimpico, nel 1924 – in «Momenti di gloria», appunto, film del 1981 premiato con l’Oscar. Per prepararsi a vestire i panni dello sportivo, aveva poi raccontato, si era allenato ogni giorno per due mesi e mezzo. Un ruolo arrivato tardi, quando aveva già compiuto 34 anni, lui che era nato a Londra, il 16 dicembre del 1947. Ma un ruolo che gli diede di colpo fama internazionale, quattro anni dopo il suo debutto nello spettacolo, nel film di guerra «Quell’ultimo ponte» al fianco di Sean Connery e Michael Caine.
Ma a farlo approdare fino al vincitore di quattro Oscar (tra cui quello per il Miglior film), era stato un musical «Chicago». Attore versatile, non aveva mai smesso di recitare, diventando un caratterista, soprattutto in titoli più commerciali come«I dinamitardi» o «Il primo cavaliere», film diretto da Jerry Zucker e ispirato alla saga di Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda in cui aveva interpretato il ruolo del malvagio Malagant. Nel 2009 era tornato a recitare in un blockbuster «Star Trek», reboot del celebre telefilm di fantascienza firmato da J J Abrams, che gli aveva affidato il ruolo di Sarek, vulcaniano e padre di Spock, mentre la sua ultima interpretazione sul grande schermo risale a due anni fa: «Hurricane – Allerta uragano» di Rob Cohen.