Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  agosto 19 Mercoledì calendario

Il fondo norvegese ha perso 21 miliardi

Il crollo dei mercati provocato dalla pandemia ha comportato una riduzione di 188 miliardi di corone norvegesi (21,27 miliardi di dollari) del controvalore gestito dal fondo sovrano norvegese alla fine del primo semestre dell’anno. Il dato è stato comunicato ieri dal fondo che gestisce i proventi derivanti dalla compravendita del petrolio norvegese che ha asset in gestione per 1150 miliardi di dollari (tre volte tanto il Pil del Paese). Il ritorno di investimento del primo fondo sovrano al mondo è stato negativo per il 3,4 per cento nella prima metà dell’anno. Soprattutto per via del deprezzamento della componente azionaria (-6,8%). A livello settoriale il comparto che ha fatto peggio è stato il petrolio (-33,1%) mentre i titoli tecnologici nel portafoglio del fondo (tra cui spiccano quote rilevanti in Apple, Microsoft e Amazon) si sono apprezzate del 14 per cento. Negativo è l’apporto della quota di beni immobili non quotati (-1,6%) mentre la componente obbligazionaria, che ha beneficiato della caccia ai beni rifugio, ha fatto registrare una crescita (+5,1%) che ha compensato le altre perdite.
Il ritorno di investimento – ha comunicato il fondo – è stato inferiore di 11 punti rispetto all’indice di riferimento. La performance negativa del primo semestre 2020 che risente della volatilità creata dalla pandemia fa seguito a un 2019 da incorniciare che ha visto il fondo mettere a segno una plusvalenza per 180 miliardi di dollari. «Benché i mercati abbiano messo a segno un recupero importante nel secondo trimestre dobbiamo ancora fare i conti con un considerevole livello di incertezza» ha dichiarato Trond Grande, numero due del fondo. Parlando con i giornalisti il manager si è detto preoccupato del fatto che il rapido recupero degli indici di Borsa non si sia tradotto finora in un significativo recupero dell’economia reale. Grande ha anche espresso preoccupazione per l’andamento della pandemia che «non pare essere in alcun modo sotto controllo».
Il maggior fondo sovrano al mondo ha partecipazioni azionarie in 9200 società quotate in tutto il mondo. Il controvalore del portafoglio del fondo sovrano equivale a 214mila dollari per ogni cittadino norvegese. Il governo ogni anno versa risorse nel fondo (18 miliardi nel 2019) ma quest’anno l’esecutivo ha riscattato 167 miliardi di corone per finanziare i piani di rilancio dell’economia locale colpita dal virus.
Il fondo quest’anno è finito al centro della più dura polemica politica della sua storia per via della controversa designazione del talentuoso hedge fund manager Nicolai Tangen come prossimo numero uno del fondo. Una scelta fatta da Oystein Olsen, governatore della banca centrale, stigmatizzata da più parti per l’assenza di trasparenza. Di recente la commissione parlamentare che vigila sull’operato della banca centrale ha accusato Olsen di aver violato linee guida e leggi dello Stato non avendo fatto abbastanza per minimizzare il rischio di conflitti di interesse permettendo a Tangen di mantenere il controllo del fondo hedge Ako.