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 2020  agosto 18 Martedì calendario

Gnutti ridimensiona la sua merchant bank

Dopo oltre vent’anni il finanziere bresciano Emilio Gnutti ridimensiona la piccola merchant bank che aveva costituito dopo l’uscita da Telecom. Qualche giorno fa, infatti, a Brescia si è svolta, presieduta dall’amministratore unico Roberto Danesi, l’assemblea straordinaria della Aton, costituita nel 2009 che vedeva Gnutti quale azionista di maggioranza relativa e nel capitale diversi imprenditori lombardi e veneti.Danesi, ai soci, ha spiegato che da una situazione patrimoniale aggiornata a fine dello scorso maggio sono emerse perdite portate a nuovo per 1,8 milioni di euro che, a fronte di un capitale di 6,6 milioni, hanno ridotto il patrimonio netto a 4,7 milioni.
A fonte di ciò, si legge nel verbale «data la varietà della compagine sociale e la complessità dell’ammontare delle partecipazioni detenute da ciascuno degli azionisti» è stato deciso in primo luogo di ripianare le perdite riducendo il capitale a 4,7 milioni.
Successivamente visto «l’esubero della struttura operativa rispetto all’attività concretamente svolta» l’assemblea ha deciso di trasformare Aton da spa in srl ridenominandola Bambù e nominando Thomas Gnutti, figlio di Emilio, quale amministratore unico.
Nella società ci sono terreni e immobili in carico per 2,4 milioni, liquidità per un milione, titoli e partecipazioni per 825 mila euro, tra cui l’1,6% di Mint Street Holding (la ex Intermedia di Giovanni Consorte, oggi controllata da Alfredo Cazzola) e il 10% di Aura Real Estate Holding.
Il figlio di Gnutti gestisce per conto della famiglia anche la Agrifoglio (titolare del 33,3% di Bambù) che con un patrimonio netto di 18 milioni e un attivo di 28,7 milioni costituito perlopiù da terreni e immobili, ha chiuso il 2019 in perdita per 1,2 milioni.