Corriere della Sera, 18 agosto 2020
Kamala e le radici indiane
L’India di Kamala. La candidata vice presidente del partito democratico richiama spesso le sue origini Tamil. Il New York Times ha pubblicato una foto del 1972 in cui la futura senatrice californiana, all’epoca 8 anni, compare con Maya, la sorella più piccola, la madre Shyamala Gopalan e i nonni.
La storia di questa famiglia, ha scritto Kamala nel suo libro di memorie («Le verità in cui crediamo, un viaggio americano»), è parte integrante della sua identità personale e politica. Scrive Harris: «Il mio nome significa “Fiore di loto”, un simbolo importante nella cultura indiana. Il loto cresce sott’acqua, i fiori emergono, mentre le radici sono piantate saldamente nel fondale del fiume».
Una di queste «radici» è il nonno di «Fiore di loto», P.V. Gopalan, funzionario del governo indiano. Da pensionato si ritrovava con gli amici ogni mattina sulle spiaggia di Besant Nagar a Chennai, l’antica Madras, India orientale. Camminate e discussioni infinite. Politica, diritti umani. Il faticoso percorso per superare le diseguaglianze sociali e quelle di genere. Durante le vacanze, Gopalan si tirava dietro la nipotina arrivata dalla California. «Quando ripenso a quei momenti – ha raccontato la senatrice Harris – mi rendo conto dell’impatto che hanno avuto sulla mia formazione, su ciò che sono ora».
I Gopalan facevano parte dell’élite indiana, in cima alla ripida scala delle caste. Ma in famiglia si respirava voglia di cambiare. Ancora Kamala: «La priorità numero uno era l’accesso all’istruzione, che doveva essere lo stesso per i ragazzi e le ragazze».
Il nonno Gopalan non esitò a far fuori i risparmi di una vita per pagare alla figlia Syamala l’iscrizione all’Università della California, a Berkeley. Era il 1958, la giovane aveva fatto domanda senza dire nulla ai genitori. Arrivò da sola a San Francisco. Diventò una scienziata, specializzata nella ricerca sul cancro. Partecipò al movimento di protesta degli anni Sessanta. Conobbe uno studente giamaicano Donald Harris, appassionato di economia. Lo sposò. Ebbe due figlie. Una, oggi, è ai vertici della politica americana.
Syamala morì del 2009, per un tumore. Kamala riportò il corpo in India e con gli altri familiari ne sparse le ceneri nelle onde di Besant Nagar, dove aveva tenuto per mano il nonno, respirato l’aria del mare e conosciuto il fuoco della politica.