Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  agosto 18 Martedì calendario

Se torna a crescere il Pil dei libri

Le cose vanno meglio. I dati delle vendite dei libri segnano una ripresa. Dalla metà di maggio, ovvero negli ultimi tre mesi, sono aumentate del 2,7%, il che corrisponde a 600 mila copie in più rispetto al medesimo periodo del 2019, e consolida un +8,5% del fatturato. Significa che il comparto librario ha cominciato la risalita. Questo non compensa quello che si è perso durante la chiusura, tuttavia fa ben sperare anche perché sono le librerie di “prossimità” quelle che vendono di più. Sono stati diffusi anche i dati dell’ecommerce dell’ultimo anno (estate 2019-estate 2020) da parte di Amazon, che ci presentano una geografia di vendita differente a quella di un anno fa. Se si cominciassero a tracciare delle carte geografiche di nuovo tipo non più basate sulle distanze chilometriche, ma sui tempi di percorrenza per spostarsi da un luogo all’altro, Milano e Roma, dopo l’apertura dell’alta velocità (2 ore e 55 minuti), si troverebbero più vicine di Milano e Urbino (4 ore e 9 minuti). In modo analogo una mappa dell’Italia che legge prima e dopo il lockdown avvicina la città che sempre compra e legge di più in Italia – Milano – e quella che fino all’altro ieri comprava e leggeva di meno rispetto alla prima: Roma. La classifica vede nei primi sei posti le città ex capitali come Torino e Firenze, seguite da Bologna, e a ruota da Padova, Napoli e Verona, tutte sedi universitarie; aumentano le vendite nelle città del Sud spesso sfavorite quanto alla distribuzione libraria, come Palermo, Bari e Reggio Calabria, dove evidentemente il lockdown ha visto aumentare gli ordini da parte della popolazione che di solito frequenta gli atenei del Nord o si rifornisce di libri attraverso la distribuzione delle librerie. La geografia del libro acquistato presso il maggior distributore librario online ha premiato non tanto le piccole città bensì le grandi; questo per la differenza di numero di abitanti, e anche perché nel periodo della chiusura per Covid Amazon ha continuato a distribuire in questi centri le copie ordinate e i corrieri a rifornirle con più facilità e rapidità rispetto ai piccoli centri.
Quali sono stati i generi preferiti? I libri per i bambini e i ragazzi e i classici della letteratura. I primi si spiegano con la volontà dei genitori di offrire libri ai figli durante il confinamento in casa, per quanto si tratti anche d’un settore sempre molto attivo dell’editoria per numero di vendite; mentre i classici letterari hanno probabilmente corrisposto al desiderio di molti di leggere quei libri che si conoscevano per fama e notorietà, senza aver mai trovato prima il tempo per farlo. Non a caso Italo Calvino in un suo testo Perché leggere i classici spiegava che proprio i libri che si crede di conoscere per sentito dire, quando si leggono, si trovano nuovi, inaspettati e inediti. Con il lockdown in tanti li hanno scoperti. Tra molte cose negative, un’occasione favorevole c’è stata.