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 2020  agosto 14 Venerdì calendario

Periscopio

Per me l’inquilino ideale per il Colle è un presidente politico con le palle. Un Pertini, attualizzato. Claudio Martelli, ex delfino di Craxi (Giancarlo Perna). LaVerità.
Il problema vero è che l’elettorato italiano è diviso in bande che si odiano. Ci sono contrapposizioni feroci, toni da guerra civile. Carlo Calenda (Claudio Bozza). Corsera.

Il ministro Gualtieri ha escluso una patrimoniale. Quando una persona di cui non mi fido dice una cosa giusta sono portato a dubitare della sua sincerità. Antonio Martino, ex ministro degli esteri, economista (Federico Novella). LaVerità.

Che cosa rimprovero a Franceschini? Avere preso a caro prezzo sovrintendenti stranieri, pur avendo nella sua amministrazione uomini di grande valore. Philippe Daverio, storico dell’arte (Giancarlo Perna). Libero.

La maggior parte degli americani ritiene che la Cina sia responsabile della pandemia. Responsabile nel senso che il virus è emerso lì? Sì. Responsabile nel senso di qualche oscura cospirazione? No. Jill Lepore, storica americana e docente a Harvard. La Stampa.

Lo leggo eccezionalmente, Saviano, perché la sua lingua mi fa orrore; è un mistero per me che sia considerato uno scrittore chi usa «realizzare» al posto di «capire», «evidenze» al posto di «prove», chi scrive che «la miccia innesca ricordi», che un «carburante alimentava la relazione» (tra Falcone e sua moglie), «uniti dalla malta» di uno «smisurato sogno»… Più che dalla camorra mi sarei quasi aspettata delle minacce di morte da un linguista o da un filologo. «La miccia», la «malta», che sembrano ficcate a forza nella frase per «fare stile», a me fanno l’effetto di gaffe o di goffaggini. Patrizia Valduga, poetessa. Il Fatto.

Il vecchio senatore sorrise. «Sai quali sono le due leggi di Roma? Tutte le attrici sono troie, e tutti i politici hanno soldi da parte». «Tutti?». «Così dicono». Aldo Cazzullo, Fabrizio Roncone, Peccati immortali. Mondadori, 2019.

Dove cercare Dio? Il cristianesimo ha una sola risposta: non si va verso Dio sostenuti dalla ricerca di un’idea, di una morale, ma nell’incontro con una persona, Gesù Cristo. Enzo Bianchi, fondatore e primo priore della Comunità di Bose (Antonio Gnoli). la Repubblica.

«Sono l’ultimo sopravvissuto che parla e mi cercano in tanti», dice Cirino Pomicino. «Ma devo fare i conti con la mia età e le mie energie». Ottantenne, con il cuore e un rene trapiantati e un lungo avvenire dietro le spalle, l’ex ministro del bilancio dei governi Andreotti ha ancora le giornate piene: «Partecipo a convegni, seguo la politica e sono presente in alcuni consigli di amministrazione». Lo incontro nel suo ufficio romano, scrivania affollata di carte e giornali. Paolo Cirino Pomicino, ex ministro Dc (Maurizio Caversan). La Verità.

A Firenze venne fuori l’ipotesi di un attentato alla sede del consolato spagnolo. In Spagna, avevano ucciso un militante anarchico. Per vendicarlo, proposero un’azione esemplare, con la dinamite. L’idea venne messa in minoranza. Soprattutto, perché non eravamo pronti militarmente. Dopo l’assassinio Moro, andai in crisi definitivamente. La realtà mi assalì. Realizzai quanto la ignorassimo. Sergio Staino, vignettista, autore di Bobo (Nicola Mirenzi). Huffington Post.

Sono passati solo pochi anni da quando la Lega Nord si era data come obiettivo programmatico la secessione del Nord. Non era un disegno sconnesso dalla realtà. C’erano (sebbene io non le sentissi mie) delle ragioni. Una era fondamentale, ed è rimasta: il potere politico della Lombardia continua a essere di gran lunga inferiore alla forza economica che esprime. Luca Doninelli, scrittore (Luca Mirenzi). Huffington Post.

Mio padre aveva una grande ammirazione per Mastroianni, per la sua naturalezza davanti alla cinepresa. Paola Gassman (Emilia Costantini). Corsera.

Il delirio della chiusura delle chiese per decreto del presidente del consiglio è ciò che ci aspetta, non ci si esce. Ci si adegua. Il mondo è irrimediabilmente cambiato e io credo che non ci sia niente da fare. Il livello profondamente negativo e mutante della globalizzazione sta arrivando e non ho parole consolatorie a riguardo. Giovanni Lindo Ferretti, dressatore di cavalli e musicista (Luca Valtorta). la Repubblica.

Se il vocabolo «spread» sancì la fine del governo Berlusconi, «debito» rischia di diventare quello fatale per il premier Conte e per la sua scalcagnata maggioranza. Un debito non più sostenibile, che però questa volta non riguarderà solo lo Stato, ma anche le aziende e le famiglie italiane, ormai allo stremo dopo che proprio Conte le ha incentivate a chiedere prestiti. Luigi Bisignani. Il Tempo.

A Renzo Piano, che noi della mafia ligure chiamiamo il Geometra, quando ho compiuto cinquant’anni, ho chiesto: «Geometra, se andassi in pensione?». Mi ha risposto: «Tu sei matto, noi dobbiamo morire nel cantiere». Adesso ho capito che aveva ragione. In questi vent’anni sono riuscito a fare tante cose belle e vista l’età, con tutte le cause giudiziarie che ho ancora aperte, tra un po’ non potranno neppure mettermi al gabbio, alla faccia di Palamara. Da enfant prodige a vecchio malvissuto senza passare per la maturità. Antonio Ricci, inventore di Striscia la notizia (Aldo Cazzullo). Corsera.

Sa che cosa mi fa incazzare? Vedere i calciatori che in campo si abbracciano e pensare che nei teatri gli attori si stanno arrangiando con i monologhi e praticamente senza pubblico. Luca Bizzarri, per dieci anni uno dei volti di Le Iene (Roberta Scorranese). Corsera.

A Carugo, dove ero sfollato con la mia famiglia, avevamo una maestrina deliziosa, aveva 70 anni, una donnina gentile, con il collettino di pizzo bianco, che a noi ragazzini raccomandava di stare buoni, mentre saltavamo da un banco all’altro. Poi, per l’esame di Stato, venne da Milano una maestra giovanissima, un po’ antipatica, che ci dette per tema questo titolo: «Come sarà la vita nelle città del Duemila». Io scrissi che ci sarebbero stati i grattacieli, le strade asfaltate, su cui sarebbe stato possibile andare tutti veloci sui pattini a rotelle... Chiudevo, scrivendo: «Però, andando sui pattini, bisogna stare attenti se si hanno in mano le uova, perché si rischia di fare un frittata». E quella cretina mi ha bocciato. Mogol (Emilia Costantini). Corsera.

L’amore è sacro. Solo la menzogna e l’inganno lo rendono sacrilego. Roberto Gervaso.