Il Sole 24 Ore, 14 agosto 2020
Tornano sui binari i treni simbolo del boom economico
Simboli della ripresa industriale del dopoguerra e testimonianza dell’inconfondibile stile e design italiano, i mitici elettrotreni veloci degli anni 50 e 60, il Settebello e l’Arlecchino sono pronti per essere riportati ai fasti originari. Considerati i padri dei moderni treni ad alta velocità, Settebello e Arlecchino hanno fatto la storia delle Ferrovie italiane. L’Arlecchino ha già completato il lungo e complesso percorso di restauro, il Settebello lo ha iniziato da poco. Il recupero dell’Arlecchino e del Settebello rientra nell’ampio progetto di ripristino della flotta storica delle Fs dedicata al turismo di lusso. Dice Gianfranco Battisti, amministratore delegato del gruppo Fs: «Siamo di fronte a due treni famosi che torneranno a viaggiare nei luoghi più belli d’Italia. L’obiettivo è valorizzare i nostri treni storici e le nostre linee ferroviarie più belle per sviluppare una nuova offerta di turismo di qualità, eco-sostenibile».
Il Treno dei Desideri
Realizzato dalla Ernesto Breda di Sesto San Giovanni (Milano) negli anni 1952-59, il Settebello, noto come Treno dei Desideri, è caratterizzato dalla linea bombata inconfondibile e da allestimenti interni lussuosi e avveniristici, grazie all’estro di Giulio Minoletti e Giò Ponti e rappresenta oggi come nel 1952 la rinascita del nostro Paese e del turismo ferroviario dopo il confinamento imposto dal Covid.
La gara pubblica per il restauro del Settebello (Etr 302), curata da Trenitalia per conto della Fondazione Fs, è stata aggiudicata alla società Oms-Officine Meccaniche Segni di Porrena (Arezzo). Il valore complessivo dell’operazione ammonta a circa 13 milioni di euro, di cui quattro finanziati dal ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo e i rimanenti nove dalla Fondazione Fs tramite il Gruppo Fs. I lavori di completo recupero estetico e funzionale dell’Etr 302 avranno una durata di circa due anni, al termine dei quali tornerà a correre sui binari italiani, per turismo e per cultura. Il convoglio sarà caratterizzato dalla ricostruzione esatta degli arredi e degli interni di design progettati da Ponti e Minoletti, ma dotato al contempo di tutte le tecnologie moderne che consentiranno di viaggiare a 160 km/h.
«Il treno – commenta il direttore generale della Fondazione Fs Italiane, Luigi Cantamessa – si presenterà, alla fine dei lavori di revisione generale, proprio come nel suo primo viaggio, nel pieno della ricostruzione post bellica delle Ferrovie italiane, ma attrezzato con la moderna sicurezza di bordo e il comfort di un grande elettrotreno di lusso. Sarà un “treno bandiera” per il turismo ferroviario in Italia, capace di viaggiare dal Brennero a Reggio Calabria lungo le linee ferroviarie più paesaggistiche. Domani come nel 1952, il Settebello potrà essere il simbolo della rinascita del Belpaese». Fin dal debutto, il Settebello era dotato di servizi assai moderni per l’epoca: carrozza bar e ristorante, una postazione per il telefono, aria condizionata, presenza a bordo di personale poliglotta per favorire i turisti stranieri, i due salottini di testa e coda forniti di vetrate panoramiche, lasciati liberi dalla cabina di guida rialzata al piano superiore. Le carrozze saranno ricostruite seguendo filologicamente i disegni degli anni 50, con l’inserimento dei moderni sistemi di sicurezza e le comodità di Wi-Fi e prese elettriche.
Il treno delle Olimpiadi
Anche l’Arlecchino, parente stretto del Settebello, è stato progettato dai tecnici delle Fs e realizzato dalla Ernesto Breda di Sesto San Giovanni nel 1960. Il nuovo elettrotreno nacque per permettere alle Fs di disporre di un convoglio più versatile del Settebello, il rapido che collegava Milano con Roma. Nel 1960, in particolare, l’Arlecchino divenne fondamentale per rispondere alle nuove esigenze di mobilità derivate dalla scelta di organizzare in Italia i Giochi Olimpici. Per l’occasione le Ferrovie dello Stato iniziarono a costruire i primi quattro elettrotreni Etr 250 Arlecchino, riuscendo in tempi record ad allestire il nuovo treno, che fu pronto proprio alla vigilia dell’inaugurazione delle Olimpiadi di Roma. Il 30 luglio 1960, 25 giorni prima dell’avvio ufficiale dei Giochi, il nuovo rapido Freccia del Vesuvio entrò ufficialmente in servizio sulla relazione Milano-Roma-Napoli. A distanza di sessant’anni, l’Arlecchino è pronto a tornare sui binari italiani grazie agli interventi di restauro funzionale e ammodernamento che il Gruppo Fs, attraverso la Fondazione Fs, ha avviato nel 2015 e che hanno permesso di effettuare anche l’aggiornamento tecnologico, mantenendo livelli di comfort adeguati al 2020 senza alterare le caratteristiche storiche del treno. La presentazione ufficiale del nuovo Arlecchino era prevista lo scorso 25 febbraio con il viaggio inaugurale da Roma a Orvieto. Lo scoppio improvviso della crisi sanitaria ha imposto un rinvio della cerimonia a data da destinarsi.
In futuro, l’Arlecchino potrà essere utilizzato anche nell’organizzazione di eventi. Il prezzo per il servizio charter dell’Arlecchino varierà in base alla richiesta, alla durata del noleggio e ai chilometri previsti. A titolo puramente indicativo possiamo segnalare prezzi a partire da 25mila euro circa per un evento standard (una giornata tipo su circa 400 chilometri totali: 200 andata e 200 ritorno).