Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2020  agosto 14 Venerdì calendario

Covid, l’età dei malati si sta abbassando

Dichiarazioni che ci devono fare riflettere. Prima che, ancora una volta, sia troppo tardi. Chi oggi finisce in Terapia inten-siva per Covid-19? «I nuovi ricoverati in Rianimazione hanno prevalentemente tra i 40 e i 60 anni», dice Massimo Antonelli, alla guida del dipartimento Emergenza-Urgenza del Policlinico Gemelli di Roma e componente del Comitato tecnico scientifico: «L’ultimo bollettino in Italia dà 55 pazienti assistiti con la ventilazione meccanica. Durante i mesi clou dell’epidemia chi veniva ricoverato in Terapia intensiva aveva principalmente tra i 60 e gli 80 anni, oggi la fascia d’età si sta decisamente abbassando». L’ha anticipato ieri, nell’intervista rilasciata al Corriere, Agostino Miozzo, coordinatore del Cts: «Abbiamo anche persone giovani in Rianimazione. Nessuno è invulnerabile». È una questione di probabilità: «Se si contagiano molti giovani una quota, seppur minima di essi, si ammala gravemente», riflette l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, capo della task force regionale della Puglia: «Cinque pazienti tra i 20 e i 30 anni sono in condizioni critiche». Chi invece sta male e viene ricoverato anche senza finire in Terapia intensiva? «L’età media adesso è intorno ai 50 anni», sintetizza l’assessore alla Sanità della Lombardia Giulio Gallera. Tutto ciò è la conseguenza del fatto che i nuovi positivi – come evidenzia l’Istituto superiore di Sanità – hanno spesso meno di 40 anni. I più hanno pochi sintomi, ma sono contagiosi. Ecco qui allora, forse, il problema principale di questo insolito agosto: la sottovalutazione dei giovani del Covid-19. Sono loro ora a contribuire alla diffusione del virus. Così è come se, per fare rallentare la nuova ondata di contagi, si dovesse mettere in evidenza che non si ammalano e finiscono in Terapia intensiva solo i più anziani. Non ce ne dovrebbe essere bisogno, invece purtroppo è ancora necessario ricordare che stiamo facendo i conti con una malattia maledetta che quando colpisce può fare male a ogni età.