la Repubblica, 13 agosto 2020
Brooks Brothers torna americana
Brooks Brothers volta pagina, sfugge alla bancarotta e trova un nuovo compratore. L’azienda controllata da Claudio Del Vecchio, finita in amministrazione controllata a inizio luglio dopo il colpo di grazia del lockdown, è stata acquistata per 325 milioni di dollari dalla cordata di Sparc Group e Authentic Brands. L’operazione verrà finalizzata entro la fine del mese e gli acquirenti si sono impegnati a tenere aperti almeno 125 punti vendita del gruppo.
La vendita mette in sicurezza uno dei marchi più antichi e iconici della sartoria statunitense, fondato nel 1818 da Henry Sands Brooks in una bottega di Cherry street a New York. Nel 1850 i figli rinfrescano l’immagine del negozio di famiglia inventando il marchio della pecora sorretta dal nastro che sopravvive ancora oggi. Ma la vera svolta è nel 1896, quando ispirandosi alle polo inglesi, John Brooks rottama i colletti posticci e introduce il buttondown che da allora sarà il marchio di fabbrica dell’azienda.
Il resto è storia della moda: gli abiti e le camicie della ditta newyorchese sono diventati un must, hanno vestito quaranta presidenti della Repubblica, John Fitzgerald Kennedy e Barack Obama compresi, sono finite nei guardaroba più disparati – da quello chicchissimo di Gary Cooper a quello decisamente più casual di Jack Kerouak – hanno vestito Paperoni come Nelson Rockfeller e giovani attori in cerca di fortuna come Cary Grant. Fino a diventare la divisa ufficiale dei broker di Wall Street, che per l’esordio sul floor delle grida del New York Stock Exchange sono obbligati – per un vecchio rito scaramantico – a indossare rigorosamente una camicia Brooks Brothers.
La società, finita per qualche decennio in mano al colosso della distribuzione Marks & Spencer, è stata acquistata nel 2001 da Claudio Del Vecchio, figlio del patron di Luxottica. La crisi di Lehman Brothers e il boom del trading online hanno nel frattempo un po’ svuotato il parterre della Borsa di New York. Brooks Brothers è rimasta fedele ai suoi canoni estetici e al suo Dna sartoriale ma il mondo intorno a lei è cambiato orientandosi un po’ alla volta verso look più casual e allo shopping online.
Il Covid e il trionfo dello smart working – con gli abiti da lavoro rimasti chiusi negli armadi – sono stati il colpo di grazie a e alla fine Del Vecchio è stato costretto a portare i libri in tribunale per salvare l’azienda e cercarle un padrone con le spalle abbastanza larghe per ristrutturarla e farla sopravvivere in un mondo dove le buttondown non vanno più come prima.